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Economia San Faustino / Via Giuseppe Zarlati

Le Fonderie Cooperative delocalizzano a Padova. A Modena un nuovo stabilimento

L’assessora Vandelli: “Il piano industriale è coerente, il Comune accompagnerà l’azienda nella riorganizzazione e valorizzazione del comparto di via Zarlati”

“Il piano industriale delle Fonderie cooperative di Modena risulta coerente con l’obiettivo dell’Amministrazione, che si impegna ad accompagnare l’azienda in questo percorso e nel programma di bonifica e valorizzazione dell’area di via Zarlati, in cui viene confermata la chiusura dell’attività a partire dal 2022”.

A commentare il piano industriale annunciato pubblicamente dalle Fonderie cooperative di Modena è l’assessora all’Urbanistica del Comune di Modena Anna Maria Vandelli, che ha ricevuto nei giorni scorsi comunicazione formale sulle intenzioni della società cooperativa. L'azienda ha infatti comunicato di essere pronta a lasciare Modena per quanto riguarda l'attività produttiva, che si trasferirà a Padova liberando quindi il discusso impianto di via Zarlati.

Il nome e il marchio non abbandoneranno però del tutto la città, mantenendo sotto la Ghirlandina una sede che si occuperà di processi secondari e che punta a mantenere l'occupazione degli attuali dipendenti. Questo significherà però individuare un altro capannonene di dimensioni medio-piccole per ospitare la nuova attività. 

“Di qui al 2022 – afferma l’assessora – monitoreremo costantemente la situazione per verificare che continui il percorso per ridurre l’impatto ambientale prima della dismissione dell’area e che il cronoprogramma venga mantenuto. Accompagneremo la società nel processo di dismissione di via Zarlati e nella riorganizzazione verso la realizzazione del nuovo insediamento produttivo per quanto riguarda l’individuazione dell’area o dei capannoni di medie dimensioni idonei all’attività in contesti già destinati ad attività produttive”.

L’assessora esprime particolare apprezzamento per il fatto che, “con la riorganizzazione prevista dal piano industriale, la città di Modena non perderà un’attività importante per l’economia cittadina” e che, “nonostante la delocalizzazione delle fasi produttive di maggior impatto in altra sede, per effetto del piano di pensionamenti dei prossimi anni, del normale turnover e della riqualificazione annunciata delle risorse esistenti, l’impatto sul personale sarà nullo o molto contenuto. Vista la volontà dell’azienda – ha aggiunto ancora Vandelli – di espandere l’attività di finitura e le lavorazioni accessorie personalizzate per i clienti, sarà anzi forse possibile l’assunzione di personale specializzato”.

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