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Economia

Commercio, Direttiva decoro: "A rischio centinaia d'imprese ambulanti"

Per la Anva Confesercenti Modena i Comuni hanno già strumenti per tutelare le piazze storiche: "Senza mercati e i servizi commerciali offerti, città e paesi più vuoti, meno sicuri e ricchi"

“Una Direttiva superflua, nata senza il confronto con le parti sociali che non colpisce la piaga dell’abusivismo e ‘punisce’ soltanto gli operatori ambulanti rispettosi le regole. Mettendo oltretutto a rischio il posto di lavoro di centinaia di persone sul territorio tra imprenditori e operatori”. È con queste parole che Alberto Guaitoli, presidente di Anva Confesercenti Modena (Sindacato di categoria dei venditori ambulanti) lancia l’allarme in merito alla recente ‘Direttiva decoro”, firmata dal Ministro per i Beni Culturali Lorenzo Ornaghi.

“Il provvedimento che di fatto blinda piazze, strade e spazi pubblici con oltre 70 anni di età anche nei Comuni del territorio modenese – continua Guaitoli - caccerà dai centri urbani operatori che agiscono nel pieno della legalità. Una direttiva penalizzante e che non ha ragione d’essere. I Comuni hanno già a disposizione tutti gli strumenti utili a tutelare i beni culturali esistenti; senza contare che tale disposizione è sorta senza avviare alcun confronto con le Associazioni di categoria degli ambulanti, che pure sembrano essere l’obiettivo principale del provvedimento di Ornaghi. Un atteggiamento in altre parole di difficile lettura, visto che la nostra categoria è sempre stata molto attenta al tema della compatibilità tra commercio ambulante e beni culturali".

L’entrata in vigore della direttiva, non manca poi di precisare il presidente provinciale di ANVA-Confesercenti potrebbe avere effetti esiziali sul settore del commercio ambulante: “Attualmente sono oltre 1400 gli imprenditori modenesi del commercio ambulante, tra i quali i più numerosi operano nei settori del: tessile abbigliamento (583), alimentare (284) e articoli vari tra casalinghi e oggettistica (231). Con questo grave inasprimento voluto dal Ministro Ornaghi non solo non si conserverà meglio il patrimonio artistico nazionale e modenese, ma ci sarà pure il rischio di cancellare mercati storici, alcuni più antichi dei beni che si mira a tutelare ed appuntamenti consolidati da anni nei cuori dei paesi. È facile immaginare poi l’esito devastante che avrà sull’intero settore, dato che impedirà di offrire i servizi commerciali, limitandone la ricaduta positiva sul tessuto economico locale. Senza contare inoltre che potrebbe ridurre drasticamente l’attività di un numero considerevole delle piccole imprese famigliari modenesi attive nei mercati, costringendole a nessun altra alternativa se non la chiusura”.

Guaitoli conclude augurandosi una celere modifica, "pena il danno incalcolabile per un settore commerciale che a livello nazionale vale 15 miliardi di euro l’anno e senza il quale le nostre realtà cittadine piccole e grandi sarebbero più vuote, meno sicure e meno ricche”.

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