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Economia Finale Emilia / Via Napoli

Ricostruzione e impresa, incontro fra la giunta di Finale e l'azienda Ecogeri

La proprietà incontra l'assessore D'Aiello: "Stiamo per presentare ufficialmente il progetto per ripartire, siamo di fronte ad un intervento oneroso perché è necessario puntare ad un radicale rinnovamento del sito di via Napoli"

Chiusa ormai dal 20 maggio 2012, l’azienda Ecogeri, di proprietà della famiglia Porcarelli, in seguito al terremoto, ha subito gravi danni allo stabilimento finalese di via Napoli, sia dal punto di vistastrutturale che nella linea di lavorazione, con il conseguente forzato fermo della produzione. La proprietà, che nello scorso mese di gennaio ha fatto la prenotazione della procedura Sfinge in Regione, spiega: "Stiamo per presentare ufficialmente il progetto per far ripartire Ecogeri, siamo di fronte ad un intervento oneroso perché è necessario puntare ad un radicale rinnovamento del sito di via Napoli. Il progetto riproporrà la valorizzazione della filiera della raccolta della plastica".

L'azienda finalese lavorava in particolare proprio i teli di plastica delle coperture in nailon dismessi, raccolti prevalentemente nelle campagne del territorio, soprattutto dai terreni dedicati alla coltivazionedei meloni e delle angurie. Utilizzando una tecnologia all'avanguardia, il nailon, lavato e trattato meccanicamente, viene trasformato in un granulato riciclato da cui viene ricavata nuovamente la plastica. Una lavorazione che ha suscitato l'interesse di un Paese come Israele – dove in agricoltura sono impiegati frequentemente materiali plastici per la protezione delle coltivazioni - una cui delegazione ha visionato di recente gli impianti produttivi di Ecogeri.

"Le Istituzioni – spiega Angelo d'Aiello, assessore alle Attività produttive del Comune di Finale Emilia - sono interessate a una ripresa dell’attività nel sito, perché si tratta di un importante ingranaggio del sistema del riciclo che è venuto a mancare nel territorio. In particolare a soffrire è l’agricoltura che fatica a conferire i materiali plastici di scarto. Inoltre, non dimentichiamo, che è indispensabile dareuna risposta alla decina di lavoratori che ancora sta aspettando, come auspichiamo, il rinnovo della cassa integrazione. Riteniamo infatti che sia un fatto positivo l’impegno della proprietà a presentare in tempi brevi la domanda Sfinge in Regione".

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