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Crisi, Modena in panne: produzione ok, disoccupazione alle stelle

Seduta della Commissione speciale sull'economia presieduta da Michele Andreana: l'export traina la ripresa. Le famiglie però sono ancora tartassate: 1600 sono cadute in povertà solamente lo scorso anno

Come va la crisi economica? A Modena sembra profilarsi una leggera ripresa, almeno per quanto riguarda export e fatturato delle imprese, specie quelle medio-grandi, ma l’occupazione è ancora congelata. Anzi, diminuisce in modo costante portando la disoccupazione al 6,8% (quella giovanile schizza in alto al 31%). Insomma, le cose non vanno nel migliore dei modi. 

«Si conferma un’inversione di tendenza di tutto il 2010 e dell’inizio di quest’anno – spiega Michele Andreana (foto), presidente della Commissione speciale per il monitoraggio della crisi – ma gli effetti del devastante 2009 sono ancora lungi dall’essere stati recuperati». Nel 2010 i settori che hanno registrato un trend migliore sono proprio quelli che all’inizio della crisi erano crollati con maggior vigore. Il settore meccanico, ad esempio, ha accresciuto la sua produzione del 16% e il fatturato del 15%. Ma anche il comparto ceramico comincia a risalire segnando un più 11% nella produzione ed un più 4,9% del fatturato. Tutto, o quasi, grazie all’export.

In questo contesto di leggera ripresa anche le piccole imprese (con meno di 50 addetti) ‘galleggiano’ ma con qualche difficoltà in più. E il numero delle imprese modenesi è abbastanza stabile (16 mila e 600 aziende). Nonostante ciò i fallimenti dichiarati nel 2010 aumentano rispetto all’anno prima (da 169 a 180). Guardando al negativo una menzione certamente da fare riguarda il mercato immobiliare che rallenta ancora (i prezzi delle abitazioni scendono del 1,4%).

Ma ciò che preoccupa in modo più significativo è la disoccupazione e, a pari merito, persiste il problema dell’aumento delle disuguaglianze sociali con la forbice tra chi sta bene e  chi fatica ad arrivare alla proverbiale fine del mese che si allarga notevolmente. Quindi qualche segnale di crescita c’è ma non genera per adesso occupazione. Di più. I disoccupati in provincia sono 21 mila circa, in costante crescita. Nei prossimi mesi potrebbe andare anche peggio: se la cassa integrazione ordinaria, infatti, diminuisce, quella straordinaria raddoppia. A riguardo l’assessore alle politiche economiche del Comune, Graziano Pini, sottolinea come «questi due fattori siano determinanti per poter parlare di crescita e quindi si deve lavorare per arginare questi fenomeni».

Insomma, il futuro è ancora incerto e in salita. Anche considerando che l’impatto della crisi impoverisce tante famiglie modenesi (sono 3700 le persone cadute in povertà negli ultimi 12 mesi). Aumentano vertiginosamente infatti le richieste d’aiuto che arrivano al Comune: oltre 4 mila le domande per il contributo affitto; 1089 quelle per una casa popolare (a fronte di 80 assegnazioni); senza contare che sono triplicati gli sfratti rispetto al 2007.
 

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