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Economia in ripresa? Ma con preoccupanti dati su evasioni e crescente riciclaggio

Sono dati ufficiali ed attendibili, già resi pubblici nei giorni scorsi, ma che nella loro pesantezza devono portare ben oltre la "lettura dati" con urgenti e concrete misure di controlli e verifiche di prevenzione, sopratutto in vista dell'avvio degli storici finanziamenti europei al nostro paese

Sono dati ufficiali ed attendibili, già resi pubblici nei giorni scorsi, ma che nella loro pesantezza devono portare ben oltre la "lettura dati" con urgenti e concrete misure di controlli e verifiche di prevenzione, sopratutto in vista dell'avvio degli storici finanziamenti europei al nostro paese.

Sono dati forniti dalla Guardia di Finanza quali "bilancio operativo 2020", in merito ai reati scovati sulle truffe economiche, evasione e reati fallimentari che partono da una fetta di imprenditoria insana e corrotta, che danneggia e ferisce tutta la parte sana della nostra economia e società che rispetta le regole sul lavoro.

Dati pesantissimi, presentati lo scorso 21 giugno in occasione dell'anniversario della fondazione della Guardia di Finanza a cui va il nostro riconoscimento per quel loro duro lavoro ispettivo, e stringiamo la nostra vicinanza e concreto sostegno al neonato sindacato dei Finanzieri - SILF, appoggiato dalla Cgil.

Un panorama della nostra economia irregolare, ulteriormente appesantito appena tre giorni dopo - il 24 giugno - con l'uscita del Rapporto 2020 sulle "operazioni sospette di riciclaggio" curato da UIF-Banca d'Italia.

Un quadro che mostra gli esiti ispettivi della Finanza anche nella nostra Emilia Romagna, in un 2020 travolto dalla pesante pandemia e che vedono la nostra regione purtroppo molto avanti nella graduatoria nazionale di taluni dati decisivi per l'economia illegale :Sono emilianoromagnole le 1.097 imprese denunciate per reati fiscali, false fatture e contributi non versati a lavoratori. Tipologie e modalità di reati gravi e radicate, che vedono in questa regione il 14,8% dei soggetti arrestati lungo l'intera penisola.Pur nel quadro di un anno col pesante calo occupazionale, si sono trovati 716 lavoratori in totale nero.

 Il fenomeno nero del riciclaggio, anticamera dell'economia malavitosa ed imparentata con le mafie, vede la nostra regione con dei conseguenti dati sui sequestri e confische ai danni delle imprese coinvolte: per evasione e truffe fiscali, sequestri per 105 milioni e per 586 milioni tuttora oggetto di valutazione legale; sequestri per 314 milioni per "riciclaggio di capitali illeciti"; accertamenti giudiziari antimafia a carico di 714 soggetti, per un ammontare di 288 milioni di beni e quote societarie proposte al sequestro.

Il tutto, appesantito dagli esiti riferiti dal Report  annuale della UIF-Banca d'Italia.

Uno scorso anno che ha visto, a livello nazionale, una crescita delle segnalazioni sul sospetto riciclaggio che sono arrivate  a 113.187, con un + 7%, e con l'allarmante aggiunta certificante che "nei primi 5 mesi di quest'anno 2021, la UIF ha ricevuto ben 58.586 segnalazioni, con un incremento del 30,8% rispetto allo stesso periodo 2020" 

Nella nostra Emilia Romagna le operazioni di sospetto riciclaggio segnalate, sono arrivate a 7.810 : come dire 21,7 ogni giorno, domenica compresa.

Con BO al primo posto sul podio nero, poi MO, RE, PR,...

Pesante poi il capitoletto 3.2 che riporta il rilievo delle "operazioni di riciclo segnalate e riconducibili agli interessi della criminalità organizzata...valutate e salite del doppio rispetto agli anni precedenti". 

Anche in questo pesante capitoletto, risulta che la nostra regione è, dopo Lombardia, al secondo posto fra tutte le regioni a nord della capitale.

Viene aggiunta, per la prima volta nei report UIF, una "mappatura territoriale delle imprese potenzialmente connesse a contesti di criminalità organizzata" e che così classifica le province del centro-nord maggiormente interessate/coinvolte: Roma, Milano, Brescia e Reggio Emilia.

"Un quadro economico e sociale molto preoccupante- afferma la Cgil Modena / del Coordinamento Legalità-  che coinvolge pezzi crescenti della nostra imprenditoria ed umilia pezzi del mondo del lavoro.

E' purtroppo scontato - e duro impegno quotidiano per il sindacato - che nelle ditte ove si consumano questa serie di reati fiscali e contributivi, di illegalità aziendali e riciclaggio, domina il lavoro nero che umilia troppe famiglie e la democrazia reale dei nostri territori.

La Cgil da tempo sollecita con forza la stringente necessità di affrontare queste tematiche in ogni territorio, coinvolgendo tutte le rappresentanze istituzionali, imprenditoriali e dei professionisti, per rafforzare concretamente la prevenzione a questi dannosi virus che attaccano la nostra vita reale."

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