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Economia | Lieve segno negativo delle piccole e medie imprese, in crescita il commercio all'ingrosso

Le piccole e medie imprese modenesi registrano una lieve decrescita, ma i più in crisi rimangono ristoranti e bar. Registrano buoni risultati le imprese all'ingrosso con +4,3%, ora si aspetta il periodo natalizio per capire come si evolverà la situazione

Il terzo trimestre ha registrato ricavi con segno positivo, ma non così in ascesa come si aspettavano gli analisti. E' così che Confesercenti di Modena commenta i dati della provincia, augurandosi che le aspettative siano migliori con l'avvicinarsi al periodo natalizio. L’ingrosso prosegue nel consolidare la propria posizione, ma contemporaneamente si registra la flessione delgi altri settori, sia alimentare che extralimentare, anche se tra tutti chi soffre di più sono bar e ristoranti.

Consumi un po’ in affanno nel terzo trimestre 2015 rispetto al medesimo periodo dello scorso anno,e il trend dei ricavi tra le MPMI (micro, piccole e medie imprese) del commercio e del turismo modenesi non va oltre ad un +0,6%. Un risultato modesto, determinato unicamente dalle imprese dell’ingrosso, i cui ricavi hanno segnato un +4,3%. Affari in calo invece negli altri settori, dove primeggiano in negativo i pubblici esercizi.

Sono molte le MPMI che non riescono ancora ad agganciare la timida ripresa dei consumi in atto – fa notare Confesercenti - appannaggio al momento solo della grande distribuzione organizzata, come certificato anche dall’ISTAT a livello nazionale. Vi sono tuttavia segnali che inducono ad un certo ottimismo circa le vendite del periodo natalizio a partire dal clima di fiducia dei consumatori in costante aumento. Segnali, che giustificano così le aspettative positive manifestate dalla maggior parte degli imprenditori del commercio in questi giorni, che se confermate dai dati potrebbero riportare in positivo il saldo a fine anno”.

In particolare nei vari settori si registrano questi dati:

Commercio al minuto di alimentari (-0,9%). È lieve la flessione dei ricavi tra i piccoli esercizi del minuto alimentare. La crescita dei consumi alimentari rilevata dall’ISTAT continua ad interessare solamente discount e supermercati. Fanno eccezione però alcuni negozi fortemente specializzati in prodotti di alta qualità che, oltre a mantenere i volumi di vendita degli scorsi anni, in alcuni casi registrano anche aumenti significativi. Forti le aspettative per le settimane pre-natalizie: gli operatori si attendono una inversione di tendenza rispetto all’andamento del 2015 con un aumento anche sul Natale 2014.

Commercio al minuto extra alimentare (-0,8%). Il trend leggermente positivo che aveva caratterizzato i mesi scorsi lascia ora nuovamente spazio al segno meno. A soffrire sono nuovamente l’abbigliamento e le calzature, ma anche quei beni durevoli, come mobili ed elettrodomestici, che nei due trimestri precedenti avevano in parte invertito la rotta. Tra i settori dell’extra alimentare, alcuni quali pelletteria, gioielleria e oggettistica regalo, sviluppano nel mese di dicembre anche il 30% del loro volume d’affari annuo. Sarà quindi fondamentale l’andamento delle vendite natalizie che gli operatori di questo ambito si attendono in aumento rispetto al 2014.

Ristorazione e pubblici esercizi (-4,2%). Sono andati disattesi gli auspici degli imprenditori di un’ inversione di tendenza per il III° trimestre dell’anno. La stagione estiva, eccezionalmente calda ha svuotato le città e di conseguenza anche i locali pubblici di gran parte della nostra provincia. L’andamento negativo dei ricavi risulta poi condizionato anche da prime colazioni e pranzi veloci in ulteriore diminuzione. Le imprese del settore esprimono però un moderato ottimismo per i consumi nel periodo natalizio: attese in aumento, seppur contenuto, cene aziendali, ma soprattutto i pranzi e le cene nelle tradizionali giornate di festività. 

Commercio all’ingrosso (+4,3%). Continua a confermarsi solida la crescita che sta caratterizzando questo settore già da diversi trimestri. L’aumento dei fatturati interessa soprattutto quelle imprese dell’ingrosso che si rivolgono al manifatturiero, come ad esempio quelle che commercializzano le macchine e componentistica per l’industria meccanica. Ma in generale tutte quelle di fornitura di beni durevoli per le attività del manifatturiero con particolare propensione all’export, segnano aumenti di fatturato. Segnali moderatamente positivi giungono anche dalle imprese che riforniscono il settore del minuto alimentare, mentre sono sostanzialmente stabili quelle rivolte all’extra alimentare.

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