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Edilizia modenese con segno positivo, ma lontana dai livelli pre-crisi

Positivo il resoconto Lapham sullo stato di salute della sanità, eppure si è ancora lontani dai livelli di crescita e fatturato registrati prima della crisi

A Modena il lavoro cresce, ma non ha ancora raggiunto i livelli pre crisi e, forse soprattutto, la qualità del lavoro è meno alta rispetto a qualche anno fa. Lo dicono i dati Lapam Confartigianato, elaborati per la nostra provincia.

Il numero assoluto degli occupati tra 2015 e 2016 è cresciuto di 13.174 unità, ma mentre nel manifatturiero la crescita è esigua (+1,3%) e nei servizi robusta (+8,4%), il comparto costruzioni resta in grande affanno con un -16% che rappresenta un dato molto preoccupante. Se guardiamo ai dati tra il 2006 (prima della crisi) e il 2016 il dato dell’occupazione resta negativo: a Modena il tasso di occupazione è di quasi il 2% in meno (esattamente l’1,9%) rispetto a 10 anni fa, con un 52,7% rispetto al 54,6% del 2007 (l’anno di picco).

Ma c’è un dato forse ancora più significativo, che indica l’invecchiamento della popolazione e la stagnazione del mercato del lavoro: in Emilia-Romagna gli under 35 erano il 31,3% degli occupati dieci anni fa e oggi sono il 21,5% (-9,8%), mentre gli over 55 erano l’11,8% della forza lavoro e oggi sono il 19,5% (+7,7%). I lavoratori a tempo pieno sono passati dall’87,1% del totale all’81,8% (-5,3%), mentre a tempo parziale il balzo è stato della stessa percentuale, 5,3, dal 12,9% al 18,2%. Chi lavora è mediamente più istruito (chi ha un titolo di studio medio basso è calato dal 38,9% al 29,3%, mentre chi ne ha uno medio alto è passato dal 61,1% al 70,7%), mentre aumentano i dipendenti (dal 72,1% al 75,8%) e calano i lavoratori indipendenti passati, nei dieci anni, dal 27,9% al 24,2%. Infine calano in percentuale sul totale i lavoratori italiani in regione, dal 92,6% all’88,1%, mentre crescono naturalmente specularmente gli stranieri dal 7,4% all’11,9%.

La disoccupazione giovanile a Modena resta alta (il 16,5%) in calo rispetto al massimo del 2014 quando superava il 25%, ma molto al di sopra del minimo del 2007 quando i 15-29enni che cercavano lavoro senza trovarlo erano appena il 3,1%. L’apprendistato si dimostra uno strumento utile per trovare occupazione, in regione tra il 2015 e il 2017 gli apprendisti sono cresciuti di 5mila unità circa, da 12.502 a 17.731.

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