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Welfare, i sindacati della Funzione Pubblica in piazza Grande

Una cinquantina di persone oggi pomeriggio, lunedì 19 marzo, hanno manifestato in piazza Grande per chiedere al Comune di rivedere le ipotesi di esternalizzazione dei servizi

L’esternalizzazione di quattro scuole dell’infanzia, del Memo (centro di documentazione educativa), della Casa Protetta San Giovanni Bosco, di una parte del servizio di assistenza domiciliare per gli anziani (la parte residuale ancora gestita in forma diretta da parte del Comune), una riorganizzazione dei Servizi culturali attraverso la costituzione di una Fondazione. Questi gli interventi che il Comune di Modena intenderebbe portare avanti a fronte dei tagli dei trasferimenti dal governo centrale e delle norme sulle assunzioni (blocco del turnover). E contro questi interventi, oggi pomeriggio, lunedì 19 marzo, sono scesi in piazza Grande una cinquantina di lavoratori per un presidio organizzato dai sindacati della Funzione Pubblica per chiedere all'Amministrazione Pighi di rivedere le proprie posizioni “a salvaguardia della gestione pubblica del welfare modenese”.

INCONTRI - Le Organizzazioni Sindacali (Fp(Cgil, Cisl/Fp, Uil/Fpl, Csa, Diccap) e le Rsu del Comune di Modena hanno iniziato un confronto in merito alle scelte che l’Amministrazione Comunale intenderebbe portare avanti a fronte del piano di rientro economico per l’anno 2012, piano di oltre 30 milioni di euro fatto di maggiori entrate e tagli alla spesa. I dipendenti del Comune di Modena hanno espresso, nel corso delle assemblee tenutesi la scorsa settimana, grande preoccupazione per queste scelte orientate verso una riduzione della presenza della gestione pubblica, rischiando di inficiare la qualità complessiva del welfare modenese (servizi sociali, servizi scolastici e culturali).

RICHIESTE - Lungo l'elenco delle richieste avanzate dai sindacati all'Amministrazione: oltre a iniziare da una revisione complessiva della spesa, a partire da incarichi esterni e consulenze, il Comune dovrebbe ripensare la propria organizzazione interna “in termini di valorizzazione delle professionalità già presenti nell’Ente e svolgere un ruolo di capofila a livello provinciale per verificare risoluzioni alle problematiche condivise insieme ad altri Comuni”. Infine, un appello a “tutelare l’occupazione dei lavoratori precari del Comune” e a “prendere posizioni più decise, insieme agli altri sindaci, nei confronti del Governo nazionale”.

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