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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Bosch Rexroth prepara esuberi ed esternalizzazioni. Scioperi in vista

La multinazionale, che ha due importanti sedi a Modena e Nonantola, ha presentato ai sindacati un piano industriale che ha messo in allarme i lavoratori. Fino a 130 esuberi, aumento dei turni e ricorso ai lavoratori somministrati

Si è svolto ieri, martedì 8 febbraio, presso la sede di Bosch Rexroth Oil Control a Modena un incontro con le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei territori di Modena e Reggio Emilia, e tutte le Rsu degli stabilimenti di Nonantola, Pavullo e Vezzano sul Crostolo (RE), che avrebbe dovuto essere decisivo per la conclusione del percorso di definizione dell'integrativo aziendale, ma che invece ha registrato un sostanziale cambio di indirizzo da parte dell'azienda.

Il nuovo inatteso piano industriale, secondo l'esposizione dell'azienda riferita dai sindacati, si incardinerà sulla dichiarazione di 130 esuberi, sull'aumento delle turnistiche fino a diciotto turni, sulla revisione dei processi produttivi, sul taglio del fatturato non a valore, sulla esternalizzazione di parte delle lavorazioni e dove un punto, non espresso esplicitamente, potrebbe essere una mobilità delle maestranze fra i vari stabilimenti. 

Questa situazione si inquadra in un momento in cui l'area italiana della Bosch è in crescita e risponde bene alle esigenze industriali. Ma questo non sembra bastare. Dal punto di vista delle previsioni, che vanno prese in quanto tali, in caso di  sensibile ed auspicabile aumento  di fatturato, l'azienda prevede di integrare il personale eventualmente mancante con l'utilizzo di lavoratori "somministrati".

Le organizzazioni sindacali - Fiom/Cgil, Fim/Cisl e Uilm di Modena e Reggio Emilia - svolgeranno nei prossimi giorni assemblee urgenti in tutti i siti, confermando il blocco degli straordinari e dei sabati lavorativi oltre a proclamare un pacchetto di 10 ore di sciopero da articolare secondo modalità territoriali che saranno illustrate nelle assemblee. 

"Le organizzazioni sindacali pur rimanendo disponibili alla prosecuzione del confronto, ma non vincolate nelle azioni di rivendicazione ad ogni livello, considerano il tavolo fortemente compromesso ed auspicano il ritorno a progetti condivisi che ripartano da quanto già assodato al dicembre scorso, considerando come prioritari la non previsione di esuberi, la riduzione dei precari, l'aumento dell'occupazione e l'investimento sulle risorse umane", si legge in una nota congiunta. 

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