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Economia Carlo Sigonio / Viale Muratori

Fangareggi, conto alla rovescia: da domani saracinesche abbassate

Sabato 22 settembre sarà l'ultimo giorno di attività per lo storico negozio di musica di largo Muratori: la Casa del Disco da 60 anni era punto di riferimento per tutti gli appassionati e cultori modenesi

È di pochi giorni fa il premio del  Comune ad alcune storiche botteghe di Modena, che da anni ormai portano avanti la loro attività e la loro tradizione nel centro pulsante della nostra città. Eppure, per una sorta di malinconico e desolante contrappasso, per ogni vetrina che resiste, con tenacia, nonostante il tempo, la crisi, l’età, c’è anche chi lascia, abbandona, abbassa la saracinesca per non riaprirla più.

È la storia, triste, della Casa del Disco (o Fangareggi, che dir si voglia) che chiude i battenti sabato 22 settembre, dopo 60 anni di attività, 60 anni di dischi venduti, consigliati, 60 anni di clienti soddisfatti e fedeli alla causa della musica buona, 60 anni di passaggi e transizioni, dai vinili alle cassette, dai cd agli mp3 per poi, ironia della sorte, tornare di nuovo ai vinili: d’altronde, la storia è fatta di corsi e ricorsi.

I titolari ormai anziani della Casa del Disco rinunciano ad andare avanti: per qualche tempo appeso alle vetrine è stato affisso il  cartello “Cedesi  Attività”, ma nessuno sembra abbia voluto raccogliere il testimone di chi lascia. Ci si chiede allora se ha senso, se può ancora esistere un negozio di musica con muri, vetrine e dischi.

Insomma, si vende la musica, fuori dal www e dal vasto mondo, sommerso ma non poi così tanto, della pirateria digitale? Pare di sì, almeno stando a chi, ex dipendente della Casa del Disco, ha trovato il coraggio di aprire da poco tempo in Piazza Mazzini a Modena, convinto forse che, come succede per i libri, i dischi vadano esplorati, guardati e studiati dal vivo prima di fare il passo e portarseli a casa. Sarà che il ritorno dei vinili, soprattutto dei gruppi che hanno scritto la storia della musica mondiale, ha sparigliato le carte, e per i clienti più affezionati è un ritorno all’antico amore, sarà forse che non tutti sono versati nel download illegale o magari semplicemente non gradiscono l’idea di rubare. Eppure il discorso del revival nostalgico-romantico dell’invasione degli Lp non basta da solo: la musica, quella su supporto fisico, costa tanto, troppo, e sono in pochi quelli che possono permettersi di coltivare quest’hobby costoso.

Questa allora la ragione della vera chiusura di Fangareggi in Sant’Agostino?  Non sembra, non è, almeno stando a sentire gli storici titolari che insistono, sono stanchi. Eppure, non sarà un caso, nessuno ha rilevato l’attività, e Fangareggi, un mondo che a tutti è sempre sembrato a parte e fuori dal tempo, vuoi per l’arredamento non vintage ma vecchio, vuoi per un allestimento interno che non è mai cambiato e in cui ci si poteva orientare solo con antica esperienza, finisce domani. Per sempre. Peccato.

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