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Fiera di Modena: il crocevia di un'istituzione in declino

Chiude domani la storica fiera campionaria della città, afflitta da seri problemi di identità. Arredo casa, artigianato, enogastronomia ed esposizioni riempiono i padiglioni, ma non riescono a convincere

A 75 anni di età è legittimo porsi domane e fare bilanci. E forse è giunto anche per la Fiera di Modena, giunta quest'anno alla sua 75esima edizione, il tempo di interrogarsi con realismo sul proprio presente e sul proprio futuro.

Senza scomodare i tempi antichi, la fiera campionaria ha rappresentato nei decenni passati un sicuro punto di riferimento per il mondo economico e non solo: un sapiente e affascinante potpourri di prodotti, servizi ed eventi che sapeva attrarre non solo molti visitatori, ma anche essere volano per il sistema produttivo. Così come non è un mistero che oggi questo formato fieristico viva una pesante fase di declino e ormai si trascini in modo stanco senza più ambizioni. E Modena purtroppo non fa eccezione.

A rubare la scena alla campionaria sono sicuramente le fiere di settore, verso le quali sia i produttori che i visitatori si muovono con grande piacere e facilità. Ha senso puntare sull'esposizione di arredo casa in via Virgilio quando si è appena concluso il Salone del Mobile di Milano che ha contato centinaia di migliaia di visitatori internazionali? E lo stesso discorso si potrebbe fare per i prodotti tipici del made in Italy, ormai proiettati su bel altri scenari sparsi in tutto il mondo. Si tratta solo di due esempi, che chiariscono però bene il fatto che in un mondo così globale, ma specializzato e settoriale, la fiera “tuttologa” segna chiaramente il passo.

Visitando i padiglioni di ModenaFiere, l'atmosfera dimessa è tangibile. A tratti, tra porchette, ricambi per aspirapolvere e signore che rovistano tra i banchi della bigiotteria, pare quasi di trovarsi in centro storico il 31 gennaio. Ma la fiera di San Geminiano è, e deve essere, tutt'altra cosa. Nemmeno il palinsesto degli eventi convince fino in fondo: se escludiamo le sempreverdi selezioni di Miss Italia, l'offerta ricreativa di questa 75esima campionaria non è all'altezza delle aspettative. Qualche esibizione di artisti locali bravi e volonterosi sul palco allestito da Radio Stella, che ha seguito in diretta l'evento, non basta a dare qualità. Se una soluzione per ingannare il declino è quella di trasformare la Fiera da esposizione a evento, la strada è ancora in salita. 

Insomma, schiacciata dal peso dei tempi e dai mutamenti economici, soffocata dalle fiere specialistiche che riscuotono sempre più successo, la Fiera di Modena deve perciò individuare una soluzione per uscire dalla caduta libera nella quale si trova. Non si tratta solo di recuperare visitatori, che comunque accedono all'esposizione in numero ancora considerabile sufficiente, ma di ridefinire la propria identità. Il nodo cruciale è proprio nella relazione con le realtà produttive. Se, nel terzo millennio, queste ultime necessitano ancora di una fiera, allora l'odierna campionaria non è una risposta sufficiente.

75ª Fiera di Modena

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