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Economia

Fiom/Cgil pronta per il D-Day dei diritti, coinvolte 270 aziende

L'hanno battezzato il d-day dei diritti, cioè il giorno in cui Fiom/Cgil presenterà in 270 aziende modenesi una lettera per diffidare gli imprenditori a mettere in atto il Jobs Act. Non è solo protesta, infatti i sindacati desiderano un tavolo di confronto

Il Comitato Direttivo della Fiom/Cgil di Modena ha deciso il D-Day dei diritti contro le ingiustizie sul lavoro, per mercoledì prossimo 9 settembre, quando in 250 aziende metalmecanniche modenesi del settore industria, le Rsu Fiom/Cgil consegneranno materialmente alle direzioni aziendali la lettera di diffida ad applicare unilateralmente le misure del Jobs Act. L’oggetto è sempre lo stesso: diffidare le aziende ad applicare unilateralmente misure del Jobs Act che rendono possibili i licenziamenti illegittimi, il demansionamento e la video-sorveglianza/controllo a distanza.

Chiediamo alle imprese di non procedere unilateralmente ad applicare il Jobs Act – hanno il segretario della Fiom di Modena Cesare Pizzolla e l’organizzatore Fiom Simone Selmi – ma di aprire dei tavoli di confronto con il sindacato per trovare soluzioni condivise per evitare che i lavoratori si rechino al lavoro con l’ansia di poter essere licenziati senza giusta causa”. Nel citare il presidente di Confindustria Modena, il segretario della Fiom vuole sottolineare l’importanza di una battaglia per la dignità dei lavoratori e si aspetta segnali di apertura e confronto su questo terreno da parte delle imprese modenesi. 

Questa campagna – ha concluso il segretario Fiom Modena – vuole anche essere lo stimolo a tutte le forze sociali e politiche che hanno a cuore il mondo del lavoro e la dignità dei lavoratori, a promuovere un referendum abrogativo sugli aspetti più deleteri del Jobs Act”. “L’iniziativa che stiamo mettendo in campo contro il Jobs Act – ha concluso il sindacalista – non è solo una battaglia giuridico-contrattuale, ma è una battaglia di dignità e di civiltà”. La Fiom modenese è il primo territorio in regione Emilia-Romagna ad aprire la campagna per la non applicazione del Jobs Act, ma a cascata seguiranno nei prossimi giorni anche gli altri territori. 

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