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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia Spilamberto

Nuove sinergie nel mondo del Parmigiano Reggiano, fusione tra i caseifici di Spilamberto e Vignola

Una nuova fusione sul nostro territorio ha interessato la Nuova Cooperativa Casearia Spilambertese e il caseificio S. Lucio di Vignola. Nasce così uno dei più grandi produttori del territorio del Panaro: la produzione annua è di 25 mila forme, il fatturato supera i 10 milioni

È stata perfezionata la fusione per incorporazione tra la Nuova Cooperativa Casearia Spilambertese (costituita nel 1978) e il caseificio S. Lucio di Vignola (costituito nel 1960). A seguito di questa operazione, approvata a larga maggioranza dai soci delle due cooperative (entrambe aderenti a Confcooperative Modena), La Nuova Spilambertese conta ora 32 aziende agricole socie che conferiscono complessivamente 130 mila quintali di latte.

Con quasi 25 mila forme l’anno e un fatturato di oltre dieci milioni di euro, il caseificio di Spilamberto diventa uno dei maggiori produttori di Parmigiano Reggiano del territorio attraversato dal fiume Panaro. 

«L’aggregazione dei due caseifici è stata concepita per meglio valorizzare le peculiarità di entrambe le strutture – spiega il presidente della Nuova Cooperativa Casearia Spilambertese Giuseppe Fontana - Le rinnovate tecnologie del nostro caseificio hanno infatti permesso la trasformazione del latte dei nuovi soci, mentre lo storico spaccio del S. Lucio, ulteriormente rilanciato, garantisce il rapporto diretto con un consumatore attento e alla ricerca di quella qualità che ha sempre contraddistinto la nostra produzione». 

I due stabilimenti di Spilamberto e Vignola, nei quali sono occupate complessivamente undici persone, mantengono sia la lavorazione del latte che la produzione e stagionatura del formaggio, così come i punti per la vendita diretta. 

«In passato la frammentazione delle imprese ha rappresentato un freno allo sviluppo del settore lattiero-caseario – commenta il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Per questo abbiamo sempre cercato di favorire l’aggregazione tra le cooperative, se e dove si presenta economicamente vantaggiosa per i soci. Dopo la recente fusione tra i caseifici La Cappelletta di S. Possidonio e S. Paolo di Concordia, quella tra Nuova Spilambertese e S. Lucio è la seconda operazione di questo tipo portata a termine nell’ultimo periodo. Siamo fiduciosi che le economie di scala che si potranno realizzare permetteranno ai caseifici coinvolti di cogliere al meglio il favorevole andamento dei prezzi all’origine del Parmigiano Reggiano, finalmente uscito da un periodo difficile».

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