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Il mercato Albinelli e la sfida dell'innovazione, rivoluzione per i banchi del pesce

Il Consorzio ha reso pubbliche le decisioni sulle problematiche legate alla conservazione del pesce, non più risolvibili con l'utilizzo del ghiaccio per garantire la sicurezza alimentare. L’Amministrazione comunale e il Consorzio hanno deciso di spostare gli operatori e dotarli di moderni banchi refrigerati

Sono passati quasi quattro anni circa da quando il Consorzio del Mercato Albinelli ha reso pubblica l’intenzione di rinnovarsi, condividendo un percorso innovativo con l’Amministrazione comunale. Lo storico mercato situato nel cuore di Modena, tanto amato dai modenesi e visitato con tanta ammirazione dai turisti alla ricerca di prodotti del territorio, dopo quasi novant’anni di vita – ha aperto i battenti nel 1931 – ha dovuto affrontare momenti difficili nel corso della crisi economica del 2008.

Il Consorzio, coadiuvato da consulenti e tecnici comunali, ha progettato un futuro possibile nella trasformazione dell’offerta che ora prevede anche alcuni ristoranti e aperture serali. Nel rispetto dell’identità del luogo, si è deciso di limitare a cinque il numero di locali dedicati a questo. Il Consorzio ha poi programmato un’ulteriore serie di azioni volte al raggiungimento dell’obiettivo primario, cioè un mercato cittadino in grado di soddisfare le mutate esigenze della clientela. In primo luogo individuando tutte le procedure necessarie a rendere il regolamento vincolante e rispettato da tutti gli operatori, sia riguardo l’occupazione degli spazi che i giorni e gli orari di apertura.

L’ulteriore passo intrapreso riguarda poi l’intenzione da parte del Consorzio di incaricare un tecnologo alimentare alla realizzazione un progetto, di concerto con l’Ausl di Modena, volto a disciplinare l’elaborazione di cibi all’Albinelli, in modo da garantire il massimo successo anche alle proposte presentate dagli operatori già in organico al Mercato, che individuino evoluzioni interessanti di street food. Le richieste di piccola ristorazione a pranzo, sono pervenute dal personale delle banche e degli uffici con sede nel centro storico e dagli studenti dell’Istituto d’Arte Venturi, recentemente ricollocati nelle immediate vicinanze del mercato. Si è quindi proceduto ad indire un nuovo bando di attività tradizionali, che ha avuto successo e garantirà a breve l’entrata di altri operatori. Se da una parte questa operazione ha avuto successo, dall’altra porta all’inevitabile riduzione delle sedute disponibili, che vanno verso l’esaurimento.

"L’analisi di questa situazione insorgente – spiega Andrea Prandini, presidente del Consorzio Mercato Albinelli- insieme alla valutazione delle problematiche legate alla conservazione del pesce, non più risolvibili con il metodo scelto dall’apertura del mercato nel 1931 di utilizzo del ghiaccio per garantire la sicurezza alimentare, ha condotto l’Amministrazione comunale e il Consorzio Mercato Albinelli alla decisione di spostare gli operatori del pesce e dotarli di moderni banchi refrigerati, i cui costi sono stati coperti dal Comune di Modena. Questo risolverà anche le problematiche legate agli odori, più volte lamentate da molti avventori del mercato. Come ogni innovazione – prosegue Prandini – porta con sé dibattito e ansia, ma siamo sicuri che rappresenta un altro passo importante per il miglioramento del mercato, considerato fra i più belli in Italia. Il lavoro svolto con il Comune di Modena ha garantito inoltre il rispetto di tutti i vincoli, e l’aiuto economico non indifferente, peraltro sostenuto dalla diminuzione della TARI nella misura di un 20% rispetto a quanto pagato fino ad oggi. Con determinazione e fiducia proseguiamo nell’intento di garantire un futuro al Mercato e di aprirlo alle generazioni più giovani, con il fascino tramandato dai nostri genitori intatto".

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