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La multinazionale Lovol si sfila, Goldoni deposita un piano concordatario "base"

Senza investitori, che finora non si sono palesati, la strada per l'azienda carpigiana è tutta in salita. Il trasferimento del marchio potrebbe però essere un elemento a sostegno della continuità

Quest'oggi Goldoni SpA, parte del Gruppo Arbos controllato da Lovol Group, ha depositato al Tribunale di Moden, il Piano concordatario. Il Piano è stato depositato prima dell’incontro indetto dal MiSE, previsto per il prossimo 18 settembre, perché se Goldoni non avesse rispettato tale scadenza avrebbe rischiato di fallire, alla luce della pendenza di un’istanza di fallimento nei suoi confronti.

Visto il disimpegno di Lovol, nel periodo immediatamente precedente al deposito del Piano le attività dell’azionista sono state in larga parte dirette allo svolgimento di un processo strutturato di fusioni e acquisizioni, finalizzato all’identificazione di un investitore idoneo a garantire la continuitò aziendale, al fine di preservare un marchio storico europeo nel settore delle macchine agricole e i livelli occupazionali.

"l momento dell’acquisizione di Goldoni, l’azionista ha sempre supportato lo sviluppo dell’Azienda attraverso investimenti complessivi superiori ai 100 milioni di Euro, che hanno riguardato la trasformazione della linea di produzione, l’innovazione tecnologica e l’organizzazione aziendale. Lo stabilimento di Migliarina di Carpi ha registrato purtroppo perdite importanti (solo nel 2019 circa 20 milioni di euro, il 52% in più rispetto all’anno precedente, a fronte di un fatturato poco oltre i 40 milioni di euro), rendendo di fatto impossibile la prosecuzione dell’attività per il Gruppo Lovol", spiega Goldoni Spa in una nota.

Purtroppo la ricerca di un nuovo investitore non ha ancora prodotto alcuna offerta vincolante che possa concretizzarsi in un rilancio ben definito. "Per questa ragione, il piano depositato oggi al Tribunale di Modena è da considerarsi un piano “base”, che ipotizza la cessione degli attivi aziendali di Goldoni anche separatamente e non in continuità aziendale. Tale piano, tuttavia, potrebbe costituire il punto di partenza per la realizzazione - in stretto coordinamento e sotto la sorveglianza degli Organi della Procedura - di un’operazione di cessione di un compendio aziendale omogeneo e in continuità, e in grado di consentire la piena valorizzazione degli attivi Goldoni e del proprio avviamento commerciale frutto di decenni di attività sul mercato".

In questa direzione si deve interpretare l’impegno irrevocabile ottenuto da Arbos, controllante diretta di Goldoni, a trasferire, condizionatamente all’omologa del Concordato Preventivo, il marchio Goldoni alla Procedura, in modo tale da consentire la prosecuzione dell’attività e la valorizzazione del compendio aziendale in continuità. Prosecuzione che, nella deprecata ipotesi di fallimento di Goldoni, sarebbe tutt’altro che agevole ottenere, anche alla luce della attuale titolarità del marchio Goldoni in capo alla controllante Arbos a seguito della cessione avvenuta a titolo oneroso nel 2018.

Se Goldoni, come auspicabile, dovesse essere ammessa al concordato, l’attuale piano concordatario potrebbe pertanto consentire di continuare, sotto l’egida del Tribunale, ulteriori tentativi di sollecitazione di soggetti terzi potenzialmente interessati alla acquisizione di un compendio aziendale relativo a Goldoni (comprensivo del marchio). Se invece si dovesse andare nella direzione del fallimento, la prosecuzione dell’attività aziendale di Goldoni in continuità sarebbe di difficile, se non impossibile realizzazione.

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