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Economia Sassuolo

Sassuolo: nove educatori in esubero, proclamato stato di agitazione

I lavoratori dei centri socio-riabilitativi diurni per disabili del distretto di Sassuolo protestano contro la decisione della cooperativa Gulliver di sostituire 9 educatori con operatori socio-assistenziali

In totale sono 24 educatori divisi su 4 centri: ma tra poco per 9 di loro non ci sarà più posto, perché verranno sostituiti da altrettanti operatori socio-assistenziali. Questa la sorte probabile di 9 dipendenti della cooperativa Gulliver in servizio nei centri “L'aquilone” a Formigine, “Non ti scordar di me” e “Fossetta” a Sassuolo, “Lupi Sociali” a Montefiorino, che a causa dell’inspiegabile decisione della Gulliver hanno raccolto la solidarietà di tutti i colleghi, che hanno dichiarato lo stato di agitazione. Per Alessandro De Nicola e Fabio De Santis, sindacalisti di FP CGIL, quello che la coop modenese si appresta a compiere “è un atto grave ed un segnale importante che arriva da un settore emergente come quello degli educatori spesso caratterizzato da dipendenti giovani e laureati costretti a massima flessibilità e minime retribuzioni”. Senza contare che nel caso specifico il problema è più ampio, perché con la sostituzione degli educatori con gli operatori socio-assistenziali cambierà la tipologia di servizio che viene fornita alle famiglie: da fortemente improntata alle funzioni educative e al recupero di abilità dei disabili, diventerà meramente assistenziale. Pesanti, a giudizio della FP Cgil, anche la responsabilità dei Comuni del distretto che nel corso dell’estate, senza coinvolgere le organizzazioni sindacali né i rappresentanti dei lavoratori, hanno cambiato gli accordi del 2011 che salvaguardavano la presenza del numero attuale di educatori nei centri. Per il sindacato si tratta di una decisione, quella dei sindaci e della Cooperativa, incomprensibile e presa in segreto, per questa ragione i rappresentanti di Cgil chiedono ai soggetti coinvolti di tornare sui propri passi, altrimenti, fanno sapere, i lavoratori si vedranno costretti a mettere in atto nuove forme di lotta.

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