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Il sogno di una giraffa e la voglia di sentirsi “primi”: il brand modenese “First”

Un marchio nato dal sogno di bambino di avere una giraffa e dal desiderio di sentirsi “primo”: la sua storia

Un brand nato dal mix di quella voglia di sentirsi primi e dal sogno di un animale domestico impossibile. Nasce così "First" il brand di abbigliamento tutto modenese e interamente realizzato da Kwaku Picasso.

Un progetto nato ormai cinque anni fa, sviluppatosi appieno solo durante il lockdown ma con radici ben più lontane, che risiedono in numerosi episodi d'infanzia, come ci spiega lo stesso autore.

“L'idea di questo Brand è nata circa cinque anni fa ma le radici vanno cercate molto più indietro quando ero bambino. – dichiara Kwaku-  Quando ero piccolo Infatti tutti i miei amici avevano un animale domestico, criceti, gatti o cani. Anche io volevo avere il mio animale domestico così decisi di avere una giraffa. Ma quando ne parlai con mia mamma mi disse che era una cosa impossibile perché, vivendo in un appartamento, non si poteva tenere una giraffa. Come tutti i bambini sognatori – ricorda - non ho mai accantonato l'idea di avere una mia personale giraffa e sapevo che prima o poi avrei avuto il mio animale. Crescendo questo sogno è andato ad aggiungersi ad un’altra mia passione quella di avere un mio logo su abiti e vestiti, logo che appunto ora ha le  sembianze di una giraffa.”

Oltre all’animale esotico curiosa è anche la scelta del nome “First” (primo) una parola ricca di significato per Kwaku che ricorda tutti quei momenti da bambino in cui non è mai stato il primo in qualcosa.

“Per me questo nome  è molto importante perche nasce dal mio percorso personale e rappresenta un po’ la mia vicenda. – racconta co n un po’ di nostalgia-  Io da bambino fino ad oggi non mi sono mai sentito il primo in qualcosa: non ero il primo della classe, non lo ero nello sport e non capivo quella euforia che vedevo nei bambini e nei ragazzi che invece erano i primi nel loro campo. Fino a che non ho iniziato a giocare a rugby. Il rugby – prosegue - è uno sport di squadra dove ognuno gioca per sé ma anche e soprattutto per il collettivo. E qui vedevo i miei compagni felici e soddisfatti per aver giocato bene e aver fatto una buona partita per la squadra. Una volta durante una partita molto difficile dando il massimo sono stato eletto uno dei giocatori migliori in campo. A fine gara il mister stesso mi fece anche complimenti e quella volta, quando il coach mi disse quel “Bravo” e “Ti ho visto crescere in questa partita” mi sono sentito veramente realizzato perché, se da bambino ero cresciuto con l’idea che “l’importante è partecipare” questa volta avevo fatto del mio meglio per spiccare e non limitarmi al solo “partecipare”. E il nome FIRST del brand viene da quel singolo episodio che ha caratterizzato la mia futura, perché per la prima volta il primo ero io. “

Una maglietta, una felpa o anche pantaloncini che nascondono tracce della vita dell’autore. Ogni dettaglio ogni ricamo vuole ricordare un momento importante della sua vita.

la mano con il filo cucita all'interno del colletto

“Quando è uscita questa prima maglietta ha avuto sin da subito  un grandissimo successo. L'idea che mi sono fatto e che le persone che mi seguono e mi hanno seguito in questi mesi hanno visto in questa maglietta tutto il lavoro e le difficoltà che c'erano dietro a questo prodotto. Vi faccio un esempio -ci spiega Kwaku- all'interno del colletto di questa maglietta vi è l'immagine di una mano con un filo, quella mano è in realtà la mano di mia nonna che sin da piccolo la vedevo cucire e mi diceva che "ci vuole tanta pazienza per far entrare un filo in un ago".  

Quella mano  all'interno del colletto sta cucendo "First- Talent is never enough" ed è un modo simbolico per dire che ci vuole tempo e pazienza per arrivare a costruire qualsiasi talento."

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