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Imposta di soggiorno a Modena, levata di scudi dalle associazioni di categoria

“Il Comune valuti attentamente le conseguenze: ne patirebbe non solo l’indotto turistico ma l’intera economia cittadina”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Asshotel e Federalberghi lanciano un appello al Consiglio Comunale di Modena ormai prossimo (lunedì 1 luglio 2013) all’approvazione del Bilancio di previsione 2013, a confermare la sospensione fino al 31 dicembre di quest’anno, dell’imposta di soggiorno. “Fatichiamo a credere che nel bilancio del Comune di Modena – fanno sapere congiuntamente Daniele Cavazza di Assohotel Modena e Amedeo Faenza di Federalberghi Modena – non ci sia la possibilità di reperire attraverso razionalizzazioni di spesa quei 300.000,00€ destinati ad entrare nelle casse comunali dal ripristino dell’Imposta di soggiorno”.

Premesso che la suddetta imposta nella nostra città, già verificato per altro nei pochi mesi in cui lo scorso anno è stata applicata, darà un gettito che difficilmente arriverà  alla cifra posta in bilancio, l’impatto sulle strutture turistiche e su tutto l’indotto sarà molto più pesante. “Forse dichiarano Cavazza e Faenza - non tutti sono a conoscenza del fatto che il 90% di chi soggiorna nelle strutture alberghiere cittadine lo fa per motivi di business, e che, nella stragrande maggioranza dei casi, i clienti degli hotel sono ospiti di aziende modenesi. Le stesse imprese potrebbero quindi decidere di far soggiornare i propri clienti nelle strutture del comune di Reggio Emilia ad esempio dove l’imposta non sarà applicata”.

Ma pure l’ambito del turismo tradizionale dovrà  fare i conti con la decisione del Comune. La tensione concorrenziale sui prezzi delle camere in questi anni ha portato i Tour Opereaor a scegliere destinazioni sulla base di differenze di prezzo anche di pochissimi euro. Per cui l’aumento che provocherà l’imposta di soggiorno, soprattutto a stagione in corso, potrebbe far spostare la destinazione su città con caratteristiche turistiche simili alla nostra com’è ad esempio Parma dove tale imposizione non è stata applicata.

“Ovvio che tutto questo può portare ricadute negative anche per ristoranti, bar ed esercizi commerciali di vario tipo, attivi sul territorio comunale. Da ultimo, ma non per minor importanza, dovrebbe essere valutato anche il danno scaturente da tale conseguenza, in termini occupazionali. Con la scelta di applicare la tassa di soggiorno si prevede una diminuzione delle presenze che necessariamente implica una riduzione del personale attivo nelle strutture. In sintesi - concludono Cavazza e Faenza - visto che autorevoli studi dimostrano come 1 € speso nel turismo genera 7€ di ricchezza sul territorio, la ricaduta sul PIL modenese potrebbe essere molto più pesante dei 300.000,00€ previsti in bilancio come introito derivante dall’Imposta di soggiorno. Pur dando atto a quei Consiglieri Comunali che si stanno impegnando a sostenere emendamenti tesi alla proroga della sospensione, come ad esempio Eugenia Rossi, facciamo appello a tutto il Consiglio Comunale affinché voglia trovare coerenza tra gli obiettivi di rilancio del turismo in città ed applicazione di nuove tasse”.

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