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Economia

Ricostruzione post-sisma. Imprese in difficoltà con i prezzi, le pratiche si bloccano

Le imprese e i professionisti ancora impegnati nel cratere scrivono ai sindaci perchè si facciano mediatori con la Regione di una revizione dei prezziari

Come noto, anche il settore dell'edilizia sta attraversando un periodo complesso. Insieme ad una forte ripresa post-covid e all'iniezione di possibilità derivante dal Pnrr, è sopraggiunta la crisi delle materie prime e l'esplosione dei costi energetici. Una ficcicoltà che riguara ovviamente anche un settore psecifico in terra modenese: quello del cratere, dove la ricostruzione post sisma è tutt'altro che conclusa. In base ai dati raccolti presso gli Uffici Ricostruzione Privata dei comuni dell’area nord della provincia di Modena, risulterebbe che oltre 700 pratiche sono ancora in corso di realizzazione. Per non parlare della ricostruzione pubblica, dove molti progetti devono ancora essere redatti definitivamente o appaltati.

Alla luce di questa crisi, i tecnici, le imprese e le associazioni di categoria, si appellano ai Sindaci affinché si facciano portatori, presso la Regione Emilia Romagna, della gravità della situazione.

"I lavori di gran parte di dette pratiche, sono stati completati ed appaltati sulla base dei prezziari pubblicati dal 2012 al 2016. Tuttavia nel corso del 2021 e nei primi mesi dell’anno in corso, si sono verificati aumenti dei prezzi delle materie prime che interessano direttamente o indirettamente il settore delle costruzioni, che hanno provocato aumenti dei costi di parecchie lavorazioni di gran lunga superiori al 10% e tali da comportare la revisione dei prezzi come previsto dal Codice Civile", spiegano i professionisti nella lettera inviata ai sindaci del cratere.

Inoltre, recenti provvedimenti legislativi (art. 29 D.L. 27/01/2022, n. 4) hanno reintrodotto l’obbligo di inserimento nei documenti di gara di clausole di revisione prezzi: ma ciò sembra di intendere sia riferito ad opere pubbliche in fase di appalto: "A nostro parere questi provvedimenti non affrontano il tema degli interventi privati di riparazione danni da sisma che", evidenziano i costruttori, che poi chiosano: "Purtroppo pare agli stakeholders della ricostruzione che l’opinione pubblica, e buona parte della politica “regionale” pensi che la ricostruzione sia già finita, quando ad oggi mancano da completarsi, in termini economici (considerando anche l’aumento dei prezzi medi) circa un 20% dell’importo dei lavori autorizzati (circa 1 miliardo di Euro)".

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