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Maserati, ufficiale la produzione nel nuovo modello di alta gamma in via Divisione Acqui

Questa mattina confronto sul futuro del Tridente modenese: il sindaco Gian Carlo Muzzarelli e l'assessore regionale Palma Costi hanno incontrato i sindacati. Prime valutazioni sulle ricadute della fusione Fca-Gruppo Peugeot

Lo stabilimento del Tridente di Modena centrale per la produzione di un nuovo modello di alta gamma e per le attività di ricerca e sviluppo. E in questa fase ci dovrà essere una particolare attenzione ai tempi di attuazione delle nuove produzioni e sull'uso degli ammortizzatori sociali che dovranno accompagnare questa transizione. È questo quanto emerso, questa mattina a Modena, sul futuro della fabbrica modenese della Maserati in un incontro tra sindacati di categoria, il sindaco del Comune di Modena Gian Carlo Muzzarelli e l’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi.

Durante il confronto, la Regione ha rilanciato la necessità urgente per le Regione di essere presenti al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico sul settore automobilistico. Inoltre, l’appuntamento è stato anche l’occasione per una prima riflessione comune sulla notizia della fusione tra Fca-Psa e sulle eventuali ricadute, anche locali.

 “Vista l'importanza del settore automotive nel sistema produttivo emiliano-romagnolo, per le aziende che vi operano direttamente- afferma l’assessore Costi- e per il diffuso e qualificato indotto coinvolto, la notizia della fusione Fca-Psa ci porta a richiedere, con ancora più urgenza, che il Ministero dello Sviluppo economico inviti anche le Regioni interessate al tavolo nazionale di settore dell'automotive. È necessario aprire un focus specifico sull'impatto che la fusione tra Fca e Peugeot potrà avere sul sistema produttivo e occupazionale italiano e per poter valutare adeguatamente le opportunità e le nuove prospettive. Da parte mia incontrerò i segretari regionali di categoria per fare il punto sul settore nella nostra regione, e costituire un fronte comune tra istituzioni e organizzazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori in una fase di profonda trasformazione, che apre nuove prospettive ma deve essere accompagnata in modo condiviso”.

“La collaborazione tra l’istituzione regionale e quella locale– aggiunge il sindaco Muzzarelli- è fondamentale per seguire i processi di investimento per fare di Modena il riferimento nazionale della terra dei motori. Per quanto in riguarda in particolare la Maserati occorre, con la collaborazione in atto, garantire gli investimenti per lo stabilimento storico di via Ciro Menotti e per quello di via Emilia Ovest, per occupazione e sviluppo tecnologie che proprio a Modena si stanno sviluppando e realizzando”.

Dopo l’incontro con l’azienda il 23 ottobre, si è tenuto oggi giovedì 31 ottobre in Comune a Modena il previsto incontro unitario di tutte le sigle sindacali con le istituzioni, relativo al piano industriale di Maserati e agli effetti che questo avrà sullo stabilimento modenese.
Alla presenza del sindaco Giancarlo Muzzarelli e dell’assessora regionale Palma Costi, le Rsa Fiom e la Fiom Cgil hanno avuto modo di esporre le preoccupazioni dei lavoratori di Maserati Modena, nonostante l’ufficialità e la notizia positiva dell’arrivo in produzione nella seconda metà del 2020 del nuovo modello.

Più critica, come di consueto, la posizione della Fiom Cgil: "Senza in alcun modo sminuire il clima di ottimismo che ha caratterizzato il tavolo di confronto, abbiamo evidenziato che abbiamo di fronte (tra pochi giorni) la fine della produzione. Già oggi la produzione nello stabilimento modenese è limitata a 7/8 giornate al mese, non abbiamo ancora chiaro quante giornate di contratto di solidarietà toccheranno ai lavoratori Maserati dopo la metà di novembre. Non sappiamo quanti e quali ammortizzatori dovremo ancora utilizzare alla scadenza prevista a fine gennaio del contratto di solidarietà visto che, a quella data lo stabilimento sarà ancora in piena ristrutturazione, e solo intorno ad aprile 2020 si parlerà di prototipi e fino a settembre non si ripartirà con il preannunciato nuovo modello. Questa preoccupazione è rafforzata dal fatto che ad oggi in Maserati sono stati utilizzati quasi 17 mesi del contatore di ammortizzatori sociali dei 24 a disposizione nel quinquennio".

Maggiormente positivo l'approccio della Fim Cisl: "Abbiamo spiegato l’attuale situazione – riferisce il segretario dei metalmeccanici Cisl modenesi e reggiani – Un mese fa Fca ha confermato gli investimenti sulla casa del Tridente e annunciato progetti nuovi che mantengono un ruolo centrale allo stabilimento di Modena nella progettazione, sviluppo e nuove tecnologie. Aspettando di conoscere meglio i dettagli del piano, - continua Uriti - prestiamo la massima attenzione alla tutela lavorativa ed economica degli addetti alla produzione, cui mancano ore di lavoro compensate dagli ammortizzatori sociali. Attualmente il contratto di solidarietà incide per circa il 15%, anche se presumibilmente aumenterà l’impatto sulle buste paga dei lavoratori, che comunque non stanno con le mani in mano: frequentano corsi di formazione e si preparano a produrre la nuova super sportiva e a curare la personalizzazione delle vetture, che sarà concentrata su Modena."

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