Acqua, la paghiamo e la sprechiamo sempre di più
Con buona pace dei comitati referendari, aumenta sensibilmente nel corso degli anni la spesa di ogni cittadino per i servizi idrici. A Modena si spende 332 euro l'anno, ben il 33% in più rispetto al 2007. E il 25% viene disperso dalla rete
I dati riportati nell'indagine dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe di CittadinanzAttiva sui costi del servizio idrico sono una doccia fredda. E nonostante l'arsura estiva, il fatto non è positivo. Il rapporto mette in luce come il prezzo dell'acqua sia costantemente cresciuto nel nostro paese, senza eccezioni e talvolta vedendo raddoppiare gli importi delle bollette rispetto a 5 anni fa. La nostra provincia e la nostra regione non fanno eccezione, anzi. In Emilia-Romagna ogni famiglia spende 388 euro all'anno (dato 2012), cioè il 5,1% in più dell'anno prima e ben il 36,6% rispetto al 2007.
L'unica provincia che si salva rispetto alla soglia della media nazionale (310 euro) è quella di Piacenza. Il primato negativo invece spetta a Reggio Emilia, dove la famiglia tipo ha pagato nel 2012 la cifra di 442 euro. L'incremento maggiore rispetto al 2007 lo ha fatto registrare Parma (+56,8%), mentre Bologna, dopo 4 anni di lievi maggiorazioni ha gonfiato le bollette di un secco 10% negli ultimi dodici mesi.
Sul piano nazionale, il caro bollette viaggia più spedito al Centro (+47,1% rispetto al 2007, +9% rispetto al 2011). Seguono le regioni del Nord (+32,1% rispetto al 2007, +5,2% rispetto al 2011) e il Sud (+23,8% rispetto al 2007, +8,5% rispetto al 2011).
E Modena? Il nostro capoluogo di provincia si assesta come detto al di sopra della media nazionale. Se nel 2007 una famiglia spendeva 250 euro all'anno nella bolletta idrica, nel 2011 ne doveva sborsare 310 e lo scorso anno 332. Questo equivale a dire che in un anno si è registrato un aumento del 7,1% mentre nel quinquennio le tariffe sono cresciute del 32,8%.
Vi è poi il dato inquietante della dispersione idrica, che minaccia seriamente il paese. Un terzo dell'acqua immessa nella rete idrica viene infatti dissipato durante il suo tragitto, tra acquedotti e tubature. Modena non fa eccezione, anche se il dato è leggermente inferiore: in città “sprechiamo” infatti il 25%, mentre 5 anni fa eravamo al 22%. Segno che invece di migliorare, le infrastrutture cedono sotto il peso del tempo.