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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

All'estero dopo la pensione? Una scelta che attira due modenesi su tre

Un'indagine svela che più della metà dei modenesi (53%) teme che la propria pensione non sarà sufficiente. Il 59% punterebbe sulla previdenza complementare, mentre solo il 18% vede nella casa un bene rifugio per la vecchiaia

Dopo la pensione? La valigia. Perché di fronte alla prospettiva di assegni sempre più bassi, più di due modenesi su tre (71%) si dicono disposti addirittura a trasferirsi all’estero per poter mantenere uno stile di vita simile a quello attuale e trovare un ambiente e servizi più adatti alla terza età, senza trascurare la possibilità di fare nuove, piacevoli esperienze.

È il quadro che emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare, attraverso un'indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora. Più della metà degli abitanti di Modena (53%), infatti, teme che la propria pensione non sarà sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato una volta usciti dal mondo del lavoro, e un ulteriore 33% vede molta incertezza all’orizzonte.

Fra i principali timori, quello di non poter sostenere le spese mediche di cui si potrebbe aver bisogno andando in là con gli anni (49%), o persino cadere in povertà assoluta (35%), non riuscire a dare sostegno economico a figli e nipoti (39%) e dover gravare economicamente sulla famiglia anche per le necessità quotidiane (24%).

Non si tratta solo di pessimismo. A gettare ombre sul futuro pensionistico dei modenesi sono anche le difficoltà del presente, a partire da una generale difficoltà a risparmiare per la vecchiaia (49%) e dal timore di imprevisti e spese straordinarie, che costringano a metter mano al portafoglio anzitempo (45%). Preoccupano anche la precarietà del lavoro (45%) e l’instabilità dello scenario economico (43%) e normativo (39%) del momento.

Ma quali sono le misure di welfare a cui guardano gli abitanti di Modena per integrare la pensione e prepararsi agli anni della vecchiaia? Più della metà modenesi (59%) punterebbe sulla previdenza complementare: di questi, il 57% con un fondo pensione, il 37% con un piano individuale di risparmio e il restante 7% stipulerebbe una polizza assicurativa. Ciò che conta, dicono gli abitanti di Modena, è pensarci per tempo, fin da giovani (31%) o da quando si inizia la propria carriera lavorativa (31%).

Solo il 18% dei modenesi, invece, investirebbe i propri soldi nel mattone. Un dato che senz’altro stupisce in un Paese come l’Italia, dove la casa è da sempre considerata un bene rifugio in tempi difficili. Per 29% infine la soluzione è investire i propri risparmi sul mercato finanziario, mentre per il 25% la soluzione è tenere i soldi sul proprio conto corrente.

Ma a chi si rivolgono gli abitanti di Modena per farsi consigliare? Il 30% si muoverebbe in maniera autonoma, cercando informazioni sul web (16%) o decidendo da sé (14%). Il 47% si affiderebbe a un consulente, il 29% all’agente assicurativo e una quota analoga alla propria banca, mentre per il 22% le figure di riferimento sono familiari, colleghi o amici.

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