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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Le infiltrazioni mafiose nell'autotrasporto? Denunciate per tempo da Cinzia Franchini

Per tempo, la presidente nazionale CNA-Fita, segnalò quanto appreso da un’inchiesta giornalistica suggerendo di prendere le distanze dall’imprenditore attivo nel settore dell’autotrasporto oggi oggetto del provvedimento di confisca di beni per un valore di 10 milioni di euro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

La notizia di ieri della confisca dell’azienda di trasporti di Catania, Geotrans di Vincenzo Ercolano, società che occupa un posto di rilievo nel settore degli autotrasporti su gomma e della logistica e che opera in tutta Italia,  riporta al centro del dibattito, con forza, il tema allarmante delle infiltrazioni malavitose nel nostro settore e di cosa sia necessario e possibile fare nelle associazioni di categoria rispetto al caso in questione. In passato, proprio su questo specifico problema, apprendendo da un’inchiesta giornalistica del Corriere dei Trasporti che aveva anzi tempo segnalato la pericolosa e graduale infiltrazione della stessa Geotrans nel sistema CNA-Fita, avevo avuto modo di dire, con chiarezza, quanto e come si dovesse prendere le distanze da certi imprenditori fino al punto di estrometterli dalle nostre strutture.

Con forza, sul tema delle infiltrazioni, ho sempre creduto che la denuncia fosse necessaria a partire proprio da casa mia, la mia associazione, perché nessuno che voglia realmente rappresentare il mondo dell’autotrasporto può pensare di ignorare questo crescente fenomeno. Per tutta risposta ho subito reiterati attacchi che ho vissuto con il massimo disagio e sconforto. Ricordo ancora le tre parole con cui iniziava una nota stampa che mi rimproverava addirittura manie di protagonismo: “gravi, inopportune e fuori luogo”. Chi mi attaccò allora giudicò così la mia posizione e ora, finalmente, posso rispondere a quelle dichiarazioni allo stesso modo: “gravi, inopportune e fuori luogo”.  E’ stata ristabilita la verità ma soprattutto la legalità, da oggi però comincia la sfida più dura ovvero mantenere sul mercato l’impresa confiscata.

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