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Economia

Economia locale, l'inflazione modenese ad un incredibile +12,8%

Accelera anche l’incremento su base congiunturale mensile: + 3,9% rispetto a settembre. L’aumento dovuto alla notevole crescita dei beni energetici

Continua a crescere, con un incremento del 12,8% su base tendenziale annua, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) calcolato nel mese di ottobre 2022 sul territorio comunale di Modena. La crescita dell’indicatore accelera notevolmente anche su base mensile, con un aumento del 3,9%. È quanto emerge dal calcolo dello stesso indicatore, sulla base dei prezzi rilevati sul territorio dal servizio Statistica comunale, secondo le disposizioni Istat.

A ottobre, i dati per tipologia di prodotto registrano un valore congiunturale in forte aumento sul totale dei beni (+7,0%); in particolare, valori inflazionistici sempre più alti sono dovuti alla notevole crescita dei prezzi dei beni energetici che mostrano un’oscillazione positiva del 29,9%. In aumento anche i beni alimentari (+2%), gli altri beni (+1,1%) e i beni durevoli (+0,6%). In lieve calo i tabacchi (-0,2%). Il totale dei servizi è in leggerissima flessione (-0,1%), con un segno negativo per i servizi dei trasporti (-1,2%); i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,0%); i servizi non regolamentati (-0,2%); salgono invece le spese per i servizi relativi all’abitazione (+1,3%) e i servizi vari (+0,7%).

In ottobre, la divisione “Abitazione, acqua, elettricità e combustibili” ha registrato un aumento del 26,2% dovuto alla crescita di gas di rete ed energia elettrica. Quest’ultima, in particolare, ha un indice complessivo (sia a mercato libero sia a mercato tutelato) pari a quasi quattro volte il valore di riferimento del 2015, mentre il gas si sta avvicinando a triplicare il valore che aveva in quell’anno. Rialzi più modesti si registrano anche per spese condominiali e affitti.  

Segno positivo anche per “Abbigliamento e calzature” (+2,9%) e per “Alimentari e bevande analcoliche” (+2,1%): in questo ambito, con l’eccezione dei prodotti ittici, in calo rispetto a settembre, tutte le classi di spesa risultano in aumento; in particolare, crescono i prezzi di vegetali, pane e cereali, dolciumi, acqua e bevande, latte, formaggi e uova, carne.

La divisione “Mobili, articoli e servizi per la casa” registra un’oscillazione positiva dello 0,7% dovuta, in particolare, a mobili e arredi, articoli tessili per la casa, beni non durevoli per la casa, cristallerie e stoviglie, grandi elettrodomestici; stabili, invece, i servizi di pulizia e manutenzione per la casa.

Un identico aumento dello 0,7% per cento riguarda i “Servizi sanitari e spese per la salute” che vedono salire i prezzi di servizi medici e paramedici. Non si osservano, invece, variazioni per i servizi ospedalieri e dentistici, mentre sono in modesto calo i prodotti farmaceutici e altri prodotti medicali.

Valore in leggera crescita (+0,4%) anche per la divisione “Bevande alcoliche e tabacchi”, categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale: a fronte di un lieve calo dei tabacchi, dopo mesi di stabilità, risultano in ascesa gli alcolici, i vini e soprattutto le birre.

In lievissima crescita (+0,1%) anche la divisione “Altri beni e servizi” con aumenti non particolarmente marcati per servizi bancari, gioielleria e orologeria, articoli e prodotti elettrici e non elettrici per la cura della persona.

Sono in calo, invece, i “Servizi ricettivi e ristorazione” che registrano una diminuzione dell’1%, dovuta soprattutto al calo congiunturale delle spese sui servizi di alloggio. Continuano, invece, i rincari per ristoranti e bar, mentre risultano stabili i prezzi delle mense.

In flessione anche la divisione “Trasporti” (-0,5%) dove risultano in discesa i prezzi dei carburanti, affiancati da cali sul trasporto su rotaia, sui servizi relativi ai mezzi di trasporto privati e sul trasporto aereo (quest’ultimo, comunque, rimane quasi doppio rispetto al 2021). In lieve ascesa, invece, i prezzi di automobili e motocicli.

In lievissimo calo (-0,1%) anche la divisione “Comunicazioni” (categoria a intera rilevazione centralizzata nazionale), grazie soprattutto alla flessione dei prezzi degli apparecchi telefonici. Stabili, invece, i servizi telefonici e postali.

Risultano invariate, rispetto a settembre, le divisioni “Istruzione” e “Ricreazione, spettacoli e cultura”.

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