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Economia

Occupazione Modena, dati negativi e prospettive allarmanti

Claudio Riso, responsabile mercato del lavoro Cgil: "Sono circa 20mila i disoccupati nella nostra provincia, mentre si stima che dal 2012 siano andati persi circa 7mila posti di lavoro"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Emerge un quadro estremamente preoccupante dalla presentazione dei dati sull'occupazione modenese presentati questa mattina in Provincia a Modena. Sono circa 20mila i disoccupati nella nostra provincia, registrati dall'Osservatorio sul Mercato del Lavoro fino al 30 giugno scorso, mentre si stima che dal 2012 siano andati persi circa 7mila posti di lavoro. Nell'area del sisma invece, i posti di lavoro persi da maggio 2012 ad oggi sono circa 700. A questi 20mila, disoccupati che risultano essere comunque attivi nella ricerca di un lavoro, vanno aggiunti poi tutti gli “scoraggiati”, coloro che sono disoccupati ma hanno smesso anche di attivarsi nella ricerca di un'occupazione. Non c'è ancora un dato preciso su questa fetta di disoccupati, ma la percezione è che potrebbe esseere particolarmente consistente. 

Ad essere colpiti un po' tutti i settori della nostra economia: una perdita accentuata per il metalmeccanico, sebbene sia il settore con prospettive più stabili; cala il commercio, con un trend che non muterà per tutto il 2013; l'Edilizia, che nella prima fase post sisma aveva dato deboli segnali di ripresa, non ha poi visto il seguito di questa tendenza, a conferma di una ricostruzione che stenta a partire. Si conferma la strutturalità della crisi nei settori del tessile e della ceramica, che dal 2007 ad oggi hanno visto la perdita di 5mila posti di lavoro. Infine, a complicare questo quadro, si inserisce poi una preoccupante novità: per la prima volta si regristra un calo degli addetti nell'industria alimentare. Che acccompagnato a quanto accade analogamente nel settore del commercio, rende il quadro di una crisi e di un calo dei consumi. 

L'ultimo tassello di questo quadro drammatico riguarda poi le procedure di Cassa Integrazione aperte in Provincia per “crisi aziendale” o “procedura concorsuale”: attualmente sono 136 e coinvolgono 6680 lavoratori. Si tratta di procedure che andranno in scadenza nei prossimi mesi (le prime già a settembre) e per buona parte del 2014, con un picco tra marzo e aprile: per la natura e la specificità di queste procedure, a meno di significative novità, buona parte dei lavoratori coinvolti rischia la disoccupazione, andando quindi ad ingrossare i numeri già drammatici dei senza lavoro in provincia di Modena. Tutti i segnali e gli indicatori fanno immaginare una ripresa che è ancora lontana, e che quando si inizierà ad intravedere sarà comunque debole. In questo contesto è urgente pensare a quali soluzioni ed interventi adottare per evitare una ulteriore emorragia di posti di lavoro. In questo senso, nel riconfermare la nostra contrarietà a procedure che prevedano licenziamenti imposti, riteniamo che vada incoraggiato e perseguito l'utilizzo di strumenti finora poco applicati, a partire dai contratti di solidarietà, sia difensiva, che permette di evitare tagli occupazionali, che espansiva che favorirebbe addirittura la nascita di nuova occupazione. La situazione occupazionale e la strutturalità della crisi sono ormai talmente pesanti che riteniamo sia necessario che tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali del nostro territorio abbiano il dovere di provare ad individuare modalità e strumenti, anche nuovi ed originali, che oltre a salvaguardare i posti di lavoro, possano in prospettiva creare occupazione reale, stabile, non precaria e di qualità.

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