Lavoro, vertenza Fiom-Fiat: il giudice del lavoro rinvia la sentenza
Il giudice del lavoro di Modena non si pronuncia dopo il ricorso di Fiom/Cgil contro l'esclusione delle proprie rappresentanze dagli stabilimenti del gruppo Fiat. La sentenza nelle mani della Corte Costituzionale
Quella del giudice del lavoro di Modena è una decisione inattesa ma che non scontenta i vertici Fiom. La sospensione del giudizio e il rinvio alla Corte Costituzionale della vertenza Fiat-Fiom, che, ricordiamo, ha in oggetto l’esclusione delle rappresentanze del sindacato metalmeccanici dagli stabilimenti modenesi di Cnh, Maserati, Ferrari, per i sindacalisti è un dato positivo, in quanto “Il giudice ha stabilito in modo chiaro nelle sue argomentazioni che il criterio selettivo dell’Art.19 (che ammette alla rappresentanza solo chi firma i contratti) è irragionevole e miope, oltre che lesivo delle libertà sindacali”.
Insomma, il fatto che la Fiom abbia liberamente deciso di non firmare il contratto dei lavoratori stilato a Pomigliano e poi esteso a tutti gli stabilimenti nazionali non pare essere motivazione sufficiente ad escludere il sindacato dei metalmeccanici dalle rappresentanze all’interno degli stabilimenti, o, almeno, non è una motivazione abbastanza stringente per prendere una decisione chiara. La palla passa ora alla Corte Costituzionale, ma certo quest’ulteriore passaggio allungherà di molto il periodo di esclusione di Fiom dalle tre aziende modenesi del gruppo Fiat: un successo sì, ma solo parziale; per il momento infatti le tute blu sono ancora senza rappresentanza, una situazione rischia di protrarsi a lungo per i tempi tecnici della giustizia italiana. Cesare Pizzolla, segretario della Fiom/Cgil di Modena, si augura comunque che “l’esame da parte delle Camere, (a cui il giudice modenese ha sottoposto la vertenza) porti a metter in primo piano a livello nazionale il problema della democrazia e della rappresentanza nei luoghi di lavoro”.
