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Economia

Coop e corruzione, il danno a Cpl Concordia calcolato in 180 milioni

Nel convegno di oggi a Modena con Anac e Prefetto, Legacoop tira le somme dell'illegalità nel mondo cooperativo. Poi parla Maurizio Gori, che conta le ferita al Cpl dopo la bufera giudiziaria: “Salari calati del 13%, meno 12% i prodotti acquistati da aziende modenesi”

La corruzione e l'illegalità costano molto caro, anche e soprattutto alle coop. "Una perdita netta in termini fiscali e previdenziali di oltre 750 milioni di euro l'anno. Oltre 120.000 lavoratori all'interno di false cooperative di servizi che operano in un limbo non monitorato, senza tutele o con garanzie parziali". Sono i numeri nazionali della "concorrenza distorsiva" citati oggi a Modena da Legacoop, che proprio nel territorio di Cpl Concordia promuove una tavola rotonda sulla legalità insieme col presidente Anac Raffaele Cantone e col ministro Giuliano Poletti, oltre che con gli enti locali a partire dal governatore Stefano Bonaccini. Piu' di 4.000 cooperative legali in Italia corrono il rischio di morire proprio a causa della concorrenza criminale delle false cooperative, stima e avvisa il presidente Legacoop Mauro Lusetti, promotore dell'iniziativa di oggi in città alla chiesa San Carlo. 

Il presidente Cpl Mauro Gori poi, chiamato a suo tempo a risollevare le sorti del colosso della Bassa dopo la bufera sui suoi ex dirigenti, e tuttora alle prese con un difficile rilancio, offre un contributo numerico specifico. Se in fondo è di Cpl che si occupa l'evento di oggi, Gori osserva: "Stimare i costi per le imprese indotti dalle distorsioni del libero mercato è una faccenda complessa che ha ripercussioni economiche, lavorative e per il territorio. Noi purtroppo le stiamo scontando sulla nostra pelle, anche se difficilmente quantificabili in termini economici gli effetti sono notevoli". Gori dice di aver stimato un costo della crisi reputazionale di Cpl attorno ai 180 milioni di euro, su base pluriennale.

Anche i lavoratori e il territorio hanno scontato la piaga, continua l'attuale presidente Cpl: nel solo 2015, ad esempio, il monte salari versato ai dipendenti Cpl residenti in provincia di Modena è diminuito del 13,5%, mentre gli acquisti di beni e servizi prodotti da aziende modenesi è diminuito del 12,5%. "Ora pero' intendiamo dimostrare che la legalità rappresenta per Cpl un vantaggio competitivo sul mercato", sprona Gori. Cantone e il prefetto Michele Di Bari ripercorrono tutta la trafila del commissariamento della super coop, dopo che i suoi vecchi dirigenti furono accusati di corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa. Dopo cinque mesi di black list, durante i quali è stata disposta l'amministrazione commissariale tramite un modello mai sperimentato prima e spendibile altrove a livello nazionale, dall'ottobre 2015 Cpl è stata riammessa in white list ed è nuovamente operativa sul mercato, pur dovendo gestire un piano industriale a dir poco complicato. Infatti, molto resta da fare e servirà tempo per recuperare, ricorda Gori all'evento. Cantone, tuttavia, gli ricorda in diretta: "Molti avevano storto il naso allora sul commissariamento, senza il quale l'azienda sarebbe già fallita portando i libri in tribunale".

Gori cita anche le difficoltà presenti e future coi sindacati, pur riconoscendo loro un ruolo in tutta la vicenda, e viene subito corretto da Lusetti cosi': "I sindacati sono stati importanti". E, a margine, anche Poletti si dice ben consapevole "delle difficoltà sul mercato dell'azienda, ma il commissariamento è stato importante e le ha permesso di ripartire". Sulle infiltrazioni mafiose in generale, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ribadisce la massima attenzione ma anche che quella emiliana non si puo' definire una terra di mafie, concetto condiviso da Bonaccini: "Le mafie ci sono da tempo qui, ma questa non è una terra di mafia. Non mettiamo la testa sotto la sabbia, approveremo il testo unico a tema in Assemblea legislativa per combattere le mafie e l'illegalità in generale. Ma, ad esempio, la questione del terremoto è stata poco coinvolta in Aemilia...". Da parte sua, Lusetti rivendica la "tolleranza zero" sui cooperatori che sbagliano adottata in questi anni e tra l'altro evidenzia: "Basta soldi a partiti, dicemmo al nostro congresso del dicembre 2014. Il finanziamento ai partiti non è un reato, ma presuppone situazioni che ci espongono. Coi partiti vogliamo un rapporto di forte autonomia".

(DIRE)

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