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Economia

Commercio: fissata al 7 ottobre la manifestazione contro le aperture domenicali

Il Movimento a 5 Stelle di Modena insieme al Comitato Anti-Liberalizzazioni Selvagge per salvaguardare il riposo del personale impiegato nella grande distribuzione, messo a dura prova dalle domeniche al lavoro

Le grandi rivoluzioni hanno sempre due facce, e per ogni passo avanti c’è chi è costretto a sopportare molti sacrifici. Nel piccolo della nostra città il recente decreto del governo Monti sulle liberalizzazioni, che ha permesso agli esercizi commerciali e ai grandi ipermercati di tenere aperto sempre, anche durante le domeniche e i festivi, è stato recepito da subito da tutti i soggetti interessati, creando un vantaggio e una comodità per tanti modenesi e nel contempo gravissimi problemi per i lavoratori, che non hanno avuto più tempo per se stessi e soprattutto per le proprie famiglie.

E la scelta è stata per tutti molto dura: continuare e resistere, perché l’impresa di cambiare lavoro al giorno d’oggi è sempre ardua, se non quasi impossibile, oppure lasciareLe dimissioni di chi non ce la fa più sono ormai diventate una piaga frequente, perché il carico di lavoro è aumentato esponenzialmente e i titolari, in particolare quelli dei negozi all’interno dei grandi ipermercati, costretti a rimanere aperti quando l’amministrazione lo stabilisce, non possono permettersi di assumere nuovo personale per concedere il necessario riposo ai propri dipendenti. Si viene così a creare una spirale perversa che deve essere spezzata: a provarci è il C.A.L.S., Comitato Anti Liberalizzazioni Selvagge, che in accordo con la direzione locale del Movimento a 5 Stelle ha organizzato una manifestazione il prossimo 7 ottobre.

Questa la posizione del Comitato: “Il Decreto Monti sulle liberalizzazioni degli orari del commercio non ha portato la crescita economica che ci volevano far credere e nemmeno l'aumento significativo dell'occupazione. Ha portato solo difficoltà a chi lavora nel settore nella gestione della famiglia e della vita sociale e privata. Invitiamo tutti i cittadini che lavorano nel settore , e che comunque credono nella democrazia di partecipare alla “RIVOLTA DEI PARENTI” che si terrà il 7 ottobre". La rivolta, è chiaro, è dei parenti di chi si è trovato costretto a scegliere tra lavoro e famiglia, o di chi ha sacrificato il tempo per la famiglia proprio per poterla mantenere: la scelta, come si vede, è drammatica in entrambi i casi.

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