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Economia

Holostem in liquidazione, futuro in dubbio per l'eccellenza modenese della ricerca

La decisione dell'assemblea è un vero e proprio terremoto per una delle più importanti realtà della ricerca medica

Doccia fredda per il futuro della Holostem Terapie Avanzate. L’assemblea dei soci di, riunitasi oggi pomeriggio, ha deliberato l’avvio delle procedure per la messa in liquidazione della società. Nel corso dell’assemblea, Valline Holding - holding di partecipazione che tra i suoi asset conta il Gruppo Chiesi ed Holostem Terapie Avanzate s.r.l di cui detiene il 65% - si è impegnata a dare supporto finanziario alla liquidazione, sui cui tempi e modalità è ovviamente prematuro fare previsioni.

Lo spin-off universitario modenese, fondato nel 2008 dai professori Graziella Pellegrini e Michele De Luca con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e Valline Holding è la prima azienda biotecnologica al mondo dedicata allo sviluppo, alla produzione, alla registrazione e alla distribuzione di prodotti per terapie avanzate basati su colture di cellule staminali epiteliali per terapia cellulare e genica, costituisce da 14 anni un punto di riferimento nel panorama scientifico nazionale e internazionale nel campo delle malattie rare.

Una vera eccellenza modenese, che in questi anni ha compiuto passi da gigante nel trattamento di alcune patologie, fornendo una seconda opportunità di vita a tanti pazienti. Una società che ha legato la propria attività a quella del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che rischia quindi di perdere un "pezzo" importante del proprio futuro.

A giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione della società aveva avviato i lavori preparatori della trasformazione della società in ente no profit, ma la decisione assunta ieri fornisce chiaramente indicazioni diverse sul futuro. Più che altro spalancando dubbi. Evidentemente i soci di maggioranza hanno valutato non vi fossero più le condizioni per investire, specialmente in condizioni di mercato non certo favorevoli.

Un duro colpo, che tuttavia non preclude soluzioni differenti per la società. Come ha spiegato l'Amministratore Delegato, Antonio Irione, "è già stato fatto e sarà fatto il possibile per evitare la dispersione del know-how maturato dalla società. Si esploreranno altre strade e tutte le manifestazione di interesse verranno prese in considerazione". La parola fine non è ancora stata scritta e speriamo non lo sia a breve. 

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