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"Lasciateci respirare!", la rabbia dei terremotati scende a Roma

La Cgil in prima fila il 27 novembre davanti al Parlamento per chiedere la proroga della sospensione di tasse e contributi per chi ha subito danni dal sisma: oltre 10 pullman partiranno dalla nostra provincia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

La Cgil di Modena sarà in prima fila con la propria delegazione di lavoratori e pensionati della Bassa modenese nella manifestazione-presidio a Roma, il 27 novembre davanti al Parlamento italiano, per chiedere la proroga della sospensione di tasse e contributi per chi ha subito danni dal sisma. Una delegazione, quella modenese, che si annuncia consistente, con oltre 10 pullman in partenza da Modena la notte di martedì 27 novembre per essere alle 10 di mattina davanti a Montecitorio a manifestare, insieme alle altre delegazioni Cgil dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, ovvero tutti i territori interessati dal sisma. 

Sin da giugno, la Cgil è stata tra i primi soggetti, e a lungo sola, nella battaglia per rivendicare la sospensione, almeno sino al termine dello stato di emergenza (giugno 2013), di tasse e contributi per chi (cittadini e imprese) ha subito danni dal terremoto dello scorso 20-29 maggio. Le disposizioni del Governo con il  DL 174 del 10.10.2012, che fissano al 30 novembre 2012 il termine della moratoria fiscale e contributiva, non possono perciò che vedere una pronta mobilitazione della Cgil, più volte annunciata in questi mesi se il Governo non avesse trattato i territori terremotati dell’Emilia-Romagna con la dignità che merita e comunque al pari degli altri territori colpiti in passato da eventi sismici. 

Venerdì 23 novembre sarà perciò annunciata nella conferenza stampa della Cgil regionale a Bologna, presenti i 4 segretari generali delle Camere del Lavoro interessate dal sisma (Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna) e il segretario della Cgil regionale Vincenzo Colla, la mobilitazione del 27 novembre davanti al Parlamento che si preannuncia molto partecipata.

Cosa chiedono lavoratori, pensionati, cassintegrati, giovani, al Parlamento italiano? Innanzitutto la sospensione delle trattenute fiscali e previdenziali sulle buste paga e sulle pensioni di lavoratori e pensionati che hanno subito danni dal sisma sino al termine dello stato di emergenza a giugno 2013; la rateizzazione delle quote non pagate con modalità pari a quelle avvenute in occasione di altri eventi catastrofici; la sospensione dei tributi per chi ha subito danni dal sisma sino al termine dello stato di emergenza. Ancora, si chiede la proroga degli ammortizzatori per evento sismico per tutto lo stato di emergenza e la promulgazione del decreto attuativo del ministero del lavoro: ancora oggi 12.000 lavoratori e lavoratrici sono senza lavoro a causa del crollo degli stabilimenti. Fondamentale anche l'erogazione immediata delle risorse necessarie a sostenere la ricostruzione. 

Oggi a un lavoratore, un pensionato, che deve rifarsi la casa, ricostruirsi la vita, non vengono sospesi i tributi fiscali, questo non è accettabile. In un territorio come quello della Bassa modenese, profondamente segnato dai danni del terremoto e dai morti (ben 18 lavoratori!), ma dove da subito ci si è rimboccati le maniche per tornare alla vita normale, dove tutti i soggetti (istituzioni locali e regionali, parti sociali) hanno fatto la loro parte, si chiede al Governo di essere trattati come cittadini! Non si chiedono regali, ma solo di poter respirare nel momento in cui si stanno mettendo in campo tutte le energie per ripartire.

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