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Economia

MECSPE. PMI Emilia-Romagna leader italiane per digitalizzazione ed Industria 4.0

Osservatorio MECSPE racconta le PMI emiliano-romagnole della meccanica e subfornitura che promuovono Piano Industria 4.0. A un anno di distanza il 75% delle imprese giudica positivamente o discretamente gli effetti sul settore

Quando si leggono i dati sull'Industria 4.0 relativi alla nostra regione, si scopre che l'Emilia-Romagna è una regione felice in un paese che non riesce a stare al suo passo di innovazione. Infatti in un solo anno il 75% delle imprese giudica positivamente o discretamente gli effetti sul settore e il 35,5% continuerebbe a investire al di là degli incentivi. E non si tratta solo di fatturati, ma di investimenti che si sono tradotti in maggiori profitti, infatti nel
I Semestre 2017 vi è un aumento di fatturato del 51,3% con previsioni di crescita per il 57,9%. E' incontrovertibile il fatto che le nuove tecnologie siano in grado di migliorare la qualità del lavoro dei dipendenti al 65,4%, e l'Emilia-Romagna è leader italiana in questo passaggio fondamentale per lo sviluppo del comparto industriale. 

IL VIDEO INTERVISTA MECSPE

Numeri incredibili in Emilia-Romagna

Si è tenuto ieri pomeriggio a Modena, al MECSPE, il tempo di bilanci per le PMI emiliano-romagnole della meccanica e subfornitura, a quasi un anno di distanza dalla presentazione del Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministro Calenda. Al di là degli incentivi governativi - e in attesa che vengano definiti i dettagli di una loro riconferma nella prossima legge finanziaria – è chiara la propensione agli investimenti da parte delle imprese: il 35,5% degli imprenditori dichiara che continuerebbe a destinare parte del fatturato in innovazione anche in assenza di agevolazioni, segno che la trasformazione in corso è ormai matura e culturale. C’è comunque un 25,8% che continuerebbe a farlo riducendo però gli investimenti, mentre solo il 3,2% smetterebbe totalmente.

"Terra di prestigiose realtà"

L’Emilia-Romagna è terra di prestigiose realtà che continuano a rappresentare un’eccellenza per i distretti della plastica e dell’automotive - commenta Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE (Fiere di Parma, 22-24 marzo 2018) -  i dati dell’Osservatorio MECSPE sono una riprova di come le imprese emiliano-romagnole continuino in modo sistematico a seguire la via dell’innovazione, cogliendone le opportunità e non è un caso se proprio Modena, nel cuore della “Motor Valley” italiana, sia stata scelta come tappa dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0”. Raccontare attraverso la voce dei protagonisti in che modo i territori strategici come questo affrontino i processi di trasformazione verso la fabbrica del futuro contribuisce a fornire ulteriori spunti di riflessione a tutti gli attori coinvolti nei processi 4.0”.

43,4% delle aziende intervistate è in linea con il progetto Industria 4.0

Si respira dunque una consapevolezza positiva, anche tirando le somme sul proprio percorso verso l’innovazione e la valutazione della propria posizione aziendale in rapporto al processo di Industria 4.0: quasi la metà degli intervistati (43,3%) si sente in linea con le competenze richieste, mentre il 20% ritiene di stare precedendo le azioni dei competitor. Percezione che si estende anche ai benefici che la tecnologia sta apportando al personale: secondo il 65,4% degli imprenditori, questa è in grado di migliorare la qualità del lavoro, mentre il 48,1% è convinto che i dipendenti la vedano come un’opportunità anziché una minaccia.

Giudizio positivo verso Industria 4.0. E-R 75% contro 66% Italia

I dati dell’Osservatorio MECSPE sull’Emilia-Romagna mostrano chiaramente come le imprese della Regione siano più avanti della media nazionale nel percorso di adesione al 4.0 - commenta Gianluca Marchi, Docente presso il Dipartimento di Economia “Marco Biagi” di UniMoRe - e a tal proposito risulta essere interessante il giudizio positivo o discreto che il 75% delle imprese regionali esprime sul Piano Industria 4.0 varato dal Governo rispetto al dato nazionale che si attesta al 66%. Altrettanto significativo è il dato che riguarda l’export, con quasi 8 imprese su 10 (78,9%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi, sebbene con un’incidenza variabile. In linea col dato nazionale risulta essere la percezione che gli imprenditori hanno di come la tecnologia stia migliorando la qualità del lavoro (65,4%) e le aspettative che le condizioni del proprio mercato di riferimento continuino a rafforzarsi nei prossimi tre anni (63,2%)”.

Aziende con sicurezza informatica. E-R 88,2% contro 59,5% Italia

Le PMI della meccanica e subfornitura che a oggi hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti, hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza informatica (88,2% contro un dato nazionale del 59,5%) e la connettività (70,6% contro un dato nazionale del 53,4%) – settori in cui si registra anche il livello di conoscenza maggiore da parte delle aziende - la simulazione (47,1% rispetto al 28,2% a livello nazionale), la produzione additiva (41,2% contro 26,7% del dato Italia). Entro la fine del prossimo anno, inoltre, la robotica collaborativa e il cloud computing saranno presenti nel 41,2% delle aziende e l’Internet of Things nel 35,3% di esse. Tra gli obiettivi, però, saranno i big data a godere degli investimenti maggiori, arrivando a essere così presenti in quasi la metà delle imprese emiliano-romagnole (47,1%), dato nettamente superiore a quello nazionale che si attesta al 22,9%.

Il 60,7% dei canali di vendita sono digitalizzati

La digitalizzazione generale raggiunta in azienda è alta, soprattutto quando si parla della relazione con il cliente e dei canali di vendita (60,7%), di progettazione e sviluppo del prodotto (53,8%) e di relazione con il fornitore di macchine (48,1%). Tra gli effetti maggiormente attesi, il 56,5% prevede fino al 15% di aumento dei ricavi, mentre il 77,3% prospetta lo stesso risultato per quanto riguarda la riduzione dei costi. Ma qual è la figura driver preposta a stimolare/guidare il processo di innovazione digitale in azienda? Il 26,7% indica l’imprenditore. A seguire, il Direttore/Responsabile IT (20%), il Direttore tecnico (16,7%) e il Direttore Ricerca & Sviluppo (3,3%).

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