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Mercato immobiliare modenese. La ripresa è fragile e non consolidata

La ripresa del mercato residenziale modenese appare in costante consolidamento. Tutti gli operatori del settore intervistati segnalano un aumento deciso sia della domanda per acquisto, sia del numero delle compravendite (+6,9% nel 2015)

La ripresa del mercato residenziale modenese appare in costante consolidamento. Tutti gli operatori del settore intervistati segnalano un aumento deciso sia della domanda per acquisto, sia del numero delle compravendite (+6,9% nel 2015).  Scendono in maniera decisa i tempi medi di vendita (da 11,5 a 9,5 mesi) e di locazione (da 2,9 a 2,5 mesi), e si riduce ulteriormente lo sconto sul prezzo richiesto. Nonostante il mercato modenese si concentri maggiormente sul segmento locativo, le compravendite hanno ricevuto un notevole impulso da un’offerta creditizia particolarmente attrattiva, che ha permesso agli acquisti sostenuti da mutuo di aumentare di venti punti percentuali rispetto al 2014, raggiungendo il 72% delle compravendite totali.

Il trend di debole crescita che aveva caratterizzato il mercato immobiliare modenese nel corso del 2014 stenta a prendere la forma di una vera e propria ripresa. Il 2015, pur registrando un rallentamento generalizzato nella ricaduta dei prezzi nel settore della compravendita, mostra andamenti ambivalenti. Da un lato le compravendite residenziali sono aumentate (+6,9%), dall’altro il mercato non residenziale registra un arretramento in termini di compravendite (-5%), mostrando tutta la fragilità di una ripresa non ancora consolidata.
 
Il mercato dei box o garage è in fase di stagnazione, con domanda e offerta stabili e con tempi medi di vendita e locazione elevati, che tra il 2014 e il 2015 vedono variazioni minime, rispettivamente da 10,5 a 9,5 mesi e da 4 a 4,5 mesi. In aumento anche il trend degli sconti medi praticati sul prezzo richiesto.
 
Il comparto direzionale non registra segnali di ripresa per quanto riguarda la domanda, sia per l’acquisto sia per la locazione. Nello specifico, si registra un -2,6% dei prezzi di vendita nelle zone centrali e un -1,2% nelle periferie terziarie. Nonostante i trend negativi, diminuiscono i tempi medi di vendita da 15 a 13,5 mesi.
 
Il mercato retail mostra segnali più incoraggianti. La presenza di una domanda (anche se debole), associata a una stabilità dell’offerta ha portato a una dinamica di prezzi e canoni in netto miglioramento. Pur non trovandosi ancora in territorio positivo, i prezzi dei negozi diminuiscono in media del -0,7%, mentre i canoni del -0,4%. In deciso calo i tempi medi di vendita, da 14,5 a 12 mesi.
 
Il comparto dei capannoni industriali vede una ripresa molto debole, con un’offerta in vendita in leggero aumento associata a una domanda in continuo calo. Ne consegue un abbassamento dei prezzi pari al -3,4% per i capannoni usati e al -4,9% per quelli nuovi. Deboli anche i segnali dal fronte locativo, con un leggero aumento della domanda, tuttavia insufficiente a rallentare la caduta dei canoni (-3,1% su base annua).
 
Le previsioni per il 2016 – secondo il giudizio degli operatori intervistati – non escludono un ulteriore rallentamento della caduta dei prezzi, con segnali positivi solamente nel comparto residenziale e una stabilizzazione negli altri comparti, in particolare quello dei negozi.

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