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Economia

Mercatone Uno porta i libri in Tribunale, dipendenti in stato di agitazione

La richiesta di concordato preventivo avanzata dal gruppo emiliano spiazza i rappresentanti dei lavoratori, che dichiarano lo stato di agitazione e chiedono certezze sul piano industriale del Gruppo

É di un paio di giorni fa la notizia che Mercatone Business, storica azienda emiliana della distribuzione organizzata del mobile, ha presentato istanza di concordato preventivo "in bianco", a causa di una crisi economica difficilmente arginabile.

“Purtroppo la notizia non ci ha sorpreso – scrivono in una nota unitaria i sindacati Cgil, Cisl e Uil - poiché avevamo già compreso negli ultimi mesi che la situazione aziendale stava rapidamente degenerando. Negli ultimi tre anni abbiamo sottoscritto accordi sindacali per l'utilizzo dei Contratti di Solidarietà, che dovevano avere lo scopo di consentire un processo di riorganizzazione dei punti vendita, tale da rilanciare l'azienda e renderla competitiva e contenere, al contempo, il costo del lavoro per salvaguardare l’occupazione.
L'immobilismo, la mancanza di iniziativa anche sul piano commerciale hanno invece caratterizzato l'andamento degli ultimi tre anni, contribuendo ad aggravare gli inevitabili effetti della crisi economica. A nulla, quindi, sono serviti i sacrifici che lavoratrici e lavoratori (che in molti casi lavorano in Mercatone Business da 15/20 anni ed oltre) hanno fatto negli ultimi anni”.

In provincia di Modena sono interessati circa 120 lavoratori, di cui 30 lavoratori in cassa integrazione dei due negozi ex Tre Stelle di San Cesario e Medolla, chiusi la scorsa primavera, e circa altri 80 addetti dei due punti vendita di Castelfranco Emilia e Sorbara (Bomporto).

Filcams/Cgil-Fisascat/Cisl-Uiltucs/Uil lamentano il fatto di non aver avuto informazione alcuna circa le ricadute che l'istanza di concordato preventivo potrà avere sui dipendenti di Mercatone Business, né sul piano industriale che dovrà necessariamente essere presentato al Tribunale di Bologna. 

“È' per questo che riteniamo necessaria l'apertura di un tavolo sia con l'azienda che con le massime istituzioni, a cui chiederemo di farsi garanti della salvaguardia di lavoratrici e lavoratori – concludono le sigle sindacali - I massimi vertici aziendali, le istituzioni, i commissari nominati dal tribunale, non potranno prescindere dal diritto dei lavoratori ad essere rappresentati e tutelati. Perciò, a sostegno delle giuste istanze dei dipendenti del Gruppo Mercatone Business, proclamiamo lo stato di agitazione, riservandoci di promuovere ogni eventuale iniziativa di mobilitazione”.

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