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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Edilizia, Modenacase: "Necessario puntare sulla riqualificazione"

La Ue sta preparando un maxi piano che verrà presentato martedì 7 agosto. Basta aiuti, si ad innovazione e risparmio energetico per un settore che vale 10 punti del PIL Europeo e da lavoro ad oltre 20 milioni di persone.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Siamo ormai arrivati alla presentazione ufficiale. Tra qualche giorno, per la precisione martedì 7 agosto, sapremo quali saranno i punti di intervento che l'Esecutivo Comunitario ha elaborato nel corso degli ultimi mesi per sostenere, o meglio, riqualificare il settore dell'Edilizia. A Bruxelles, chi si è occupato, insieme ad un team qualificato, del progetto è Antonio Tajani, il commissario all'Industria. Tajani, in un'intervista, considera il settore delle costruzioni un importante tassello della "terza rivoluzione industriale europea" ed auspica ad un suo rilancio con ripercussioni positive già nel breve periodo.

Già, ma quali sono le strade da percorrere? Secondo noi, un certo modo di intendere il settore ha portato, almeno in Italia, ad una cementificazione selvaggia con una bassa qualità del costruito.
L'obiettivo di Bruxelles è di costruire edifici sempre più efficienti dal punto di vista energetico, con una riduzione delle emissioni, prevista nel lungo periodo, dell'80-95%. Un obiettivo ambizioso che però, dove è già stato seguito come in Germania, ha portato benefici in termini di fatturato e occupati. Seguire i criteri di risparmio ed efficienza energetica significa allargare la filiera di lavoro ad altri settori come la chimica, l'elettronica e la meccanica di precisione. Ad esempio, a Friburgo, in piena Foresta Nera, un intero quartiere che in passato ospitava un distretto militare, è oggi quasi completamente ad impatto zero. E di esempi come questo ve ne sono molti altri. Secondo la Commissione, "l'edilizia verde" ha un tasso di crescita annuo del 43% a livello mondiale.

La parola chiave è quindi riqualificare. Sentiamo cosa dice Tajani a tal proposito "Dobbiamo fare in modo di creare una maggiore interazione tra il livello nazionale, dove esistono politiche specifiche, e il livello europeo, caratterizzato da una direttiva sull'efficienza energetica degli edifici ma anche dalla possibilità di utilizzare fondi per la ricerca e l'innovazione in un momento nel quale molte costruzioni in molti paesi europei devono essere riqualificate". Tajani, ha già chiesto ai Ministri delle rispettive nazioni, in Italia a Corrado Passera, Ministro dello sviluppo economico, di mantenere gli incentivi fiscali adottati negli ultimi anni.
Il Commissario vuole poi creare un gruppo di lavoro con l'Associazione Europea dei Costruttori. L'obiettivo è di creare un maggior coordinamento con linee guida sovranazionali per arrivare a standard comuni di progettazione e realizzazione degli edifici. Pare questo un binario sul quale è obbligatorio rimanere, un binario che porterà ad un edilizia 2.0.

Un primo tassello sarà quello di continuare a sostenere la domanda di efficienza energetica grazie ad opportuni sgravi fiscali, ma andrà migliorato l'accesso al credito per le imprese, andranno previsti i fondi strutturali e stanziato il denaro per la ricerca. Non di meno, un sostegno alle Pmi, già previsto, grazie anche alla ricapitalizzazione appena decisa della Bei. Peraltro, le obbligazioni a progetto, i project-bonds proposti dalla Commissione l'anno scorso e approvati dal Parlamento, sono finalmente a disposizione.

Tajani affronta anche il problema della manodopera, ad oggi, fortemente poco specializzata ed "anziana". Due terzi dei lavoratori andranno in pensione entro il 2020. Il Commissario evidenzia come gli edifici del futuro saranno sempre più complessi da edificare. "C'è bisogno di formazione per innalzare la qualità della manodopera" afferma Lo stesso Tajani. L'obiettivo è di creare circa 1 milione di posti di lavoro tra qui ed il 2020

In conclusione, appare evidente che il rilancio del settore debba necessariamente passare da una riqualificazione generale: si deve costruire meglio, con criteri Europei di efficienza e risparmio energetico. I modelli, come abbiamo visto, già esistono. Probabilmente la strada maestra favorirà collegamenti tra imprese di stati diversi e di grosse dimensioni. Si tenderà a riqualificare intere aree o distretti, senza più togliere terreno alla natura e all'agricoltura. E anche vero che un nuovo modo di costruire comporterà l'intervento di più competenze. Una filiera "allargata" dove dovranno trovare posto anche le Piccole e Medie Imprese. Si dovranno qualificare nella produzione/realizzazione di materiali adatti all'edilizia 2.0.

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