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Sigarette e marche da bollo si pagano in contanti: l'opinione dei tabaccai modenesi

Abbiamo chiesto ai titolari di alcuni esercizi del centro storico cosa ne pensassero del provvedimento dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che esenta le tabaccherie dall'obbligo del pos

I rivenditori "in relazione all’attività di vendita di generi di monopolio, di valori postali e valori bollati, non sono tenuti all’obbligo di accettare forme di pagamento elettronico". Così recita il provvedimento del Direttore Generale dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che esenta i tabaccai dall'obbligo di accettare pagamenti con il pos per sigarette e marche da bollo, e all'indomani della sua emanazione siamo andati a chiedere ai titolari di alcune Tabaccherie del centro storico di Modena cosa ne pensassero a riguardo. 

Ne è emerso un quadro particolarmente omogeneo, che trova tutti i tabaccai d'accordo sulla bontà di questa decisione. Ogni esercente infatti, affida i suoi conti ad una banca diversa, e non tutti hanno le stesse spese di commissione. C'è chi, come Joe del Caffè di Via Castellaro, per soddisfare i suoi clienti è riuscito dopo mille peripezie a raggiungere con la propria banca un accordo conveniente; mentre chi, come Franco Ferrara dell'omonimo bar di Via San Giovanni del Cantone, questo accordo non è mai riuscito ad averlo. "Con la mia banca spendo 50 centesimi di commissione per ogni transazione, a fronte di un guadagno netto di 35 centesimi" racconta Franco, "aggiungici 20 euro al mese per avere il pos, il costo del trasporto della merce... Non solo non è conveniente, è una perdita". Per questo motivo si dice in accordo con il provvedimento citato in precedenza.

"Saremmo i primi a volere il pos" spiega Nora Noris, titolare della tabaccheria che si affaccia sull'ingresso del Tribunale di Modena "perchè i contanti nel cassetto sono alla mercè di chiunque" continua, "ma questo senza una convenzione tra la Federazione Italiana Tabaccai e le banche non è possibile". Secondo il titolare della Tabaccheria di Corso Canalgrande infatti, sarebbe necessario che le associazioni di categoria proponessero un accordo volto ad azzerare i costi di commissione per le micro transazioni, che in un esercizio commerciale come una tabaccheria sono prevalenti. "Questo non significa che d'ora in poi non permetteremo più ai nostri clienti di utilizzare il pos per sigarette e marche da bollo", continua, rimarcando che nel suo esercizio continuerà ad essere possibile. Dello stesso è Giuliano Lugli, titolare della storica tabaccheria sotto i portici di Piazza Grande "abbiamo abituato i nostri clienti a poter effettuare pagamenti elettronici, e non possiamo privarli di questa possibilità dall'oggi al domani", racconta, mostrando comunque la sua approvazione per un provvedimento che reputa corretto, nonostante a suo parere sia ancora poco conosciuto. 

Anche l'opinione di Giulio Giannelli della Tabaccheria D'Addabbo Chiara, sita in Via Canalino, non si discosta da quella degli altri intervistati: indicando svariati cartelli affissi davanti alla cassa, ci spiega che "i pagamenti effettuati con alcuni circuiti, come quello mastercard, non possono essere accettati perchè troppo onerosi per l'attività", e che quindi l'esenzione dall'obbligo di accettare pagamenti col pos per tabacchi e valori bollati sia sicuramente una conquista. 

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