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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Come si determina il capitale sociale? Unimore mette a punto un nuovo metodo

Lo studio ha ricevuto l’interesse della importante rivista internazionale EPJ Data Science. Tra gli autori, cui hanno collaborato ricercatori della Fondazione Bruno Kessler di Trento e del Massachusets Institute of Technology  (MIT) di Boston, la prof.ssa Francesca Pancotto ed il prof. Marco Mamei della sede d’Ateneo di Reggio Emilia

Un gruppo di docenti di Unimore, costituito dalla prof.ssa Francesca Pancotto del Dipartimento di Comunicazione ed Economia (DCE) e dal prof. Marco Mamei del Dipartimento di Scienze e Metodi dell’Ingegneria (DISMI), ha recentemente pubblicato su di una importante rivista internazionale, EPJ Data Science, un articolo che mappa il capitale sociale in Italia usando una misura di sincronizzazione dei dati telefonici ad alta frequenza. Al testo hanno collaborato anche ricercatori di prestigiosi e noti istituti quali la Fondazione Bruno Kessler di Trento e il Massachusets Institute of Technology (MIT) di Boston.

Nell’articolo pubblicato, gli autori propongono un metodo innovativo per descrivere e misurare il capitale sociale, cioè quell’insieme di fattori come la fiducia, la solidarietà, la tolleranza, le reti di impegno civico che possono aumentare l’efficienza della società. Tema di grande interesse a cui il team di studiosi di Unimore sta lavorando da qualche anno in modo interdisciplinare mettendo insieme competenze di economisti, ingegneri e informatici.

Per lo studio è stato utilizzato un dataset di Call Detail Records (CDRs) fornito dal maggiore operatore italiano di telefonia mobile. Un CDR viene creato ogni volta che un telefono interagisce con il network, e registra la durata e il luogo della chiamata. I dati, anonimi, sono poi aggregati per ottenere una serie storica che registra il livello di attività delle chiamate, che rappresenta la misura di sincronizzazione, a livello di comune. Le città italiane scelte (Torino, Milano, Venezia, Roma, Napoli, Bari, Palermo), si riferiscono sia a grandi province con più di un milione di abitanti sia a province più piccole, scelte in relazione al loro maggiore o minore livello di capitale sociale. La misura di sincronizzazione è stata poi confrontata con le misure tradizionali di capitale sociale, mostrando una forte correlazione con le misure standard di capitale sociale identificato nella vasta letteratura sul tema.

“Il capitale sociale – dichiara la prof.ssa Francesca Pancotto - è un tema caro ad economisti, sociologi e scienziati politici perché considerato elemento chiave nello sviluppo delle economie moderne. Il capitale sociale si definisce come la fonte di capitale che facilita la collaborazione produttiva per mezzo di norme sociali condivise. Tradizionalmente il capitale sociale è stato misurato con dati come la partecipazione al voto nei referendum, alle donazioni di sangue e all’associazionismo. L’indicatore da noi proposto (la sincronizzazione delle chiamate) mostra una forte correlazione con questi dati storici fornendo al tempo stesso uno strumento più efficiente, moderno ed economico per misurare questa variabile, considerata la diffusione sia in termini geografici che temporali delle comunicazioni tramite telefono cellulare. Le potenzialità di estensione della metrica anche ad altri paesi soprattutto in via di sviluppo è incredibile”.

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