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Economia Via Divisione Acqui / Via Divisione Acqui

“Smettiamo di lavorare alle 13”, allarme per il calo di produzione Maserati

La Fiom chiama in assemblea gli operai di via Divisione Acqui e continua il pressing per avere rassicurazioni sul futuro delle tute blu modenesi del Tridente. "Bene l'ingegneria, i collaudi, la progettazione... Ma che fine faranno i meccanici?"

"Non vogliamo diffondere allarmismo, ma capire finalmente che progetto c'è per il sito modenese. Sulle linee e' in atto una flessione media di sette vetture al giorno... ma si può calare ancora. Qui ormai si smette di lavorare alle 12.30, alle 13". E' da qualche settimana che i sindacati tradiscono una certa ansia a Modena sul destino dello stabilimento Maserati. Mercoledì sono già in agenda due assemblee della Fiom-Cgil: dalle 8 al reparto corse, dalle 16 in tutto lo stabilimento. È da lunedì 9 marzo, in particolare, che la produzione di auto si dice calata attorno al 30%, da 19 a 12 vetture al giorno. Questo il nodo: a fianco dell'area engineering e del montaggio dell'Alfa 4C, un 'non simbolico' montaggio delle vetture a marchio Maserati viene ritenuto l'unica strategia per evitare il rischio che Modena possa perdere, prima o poi, lo storico brand.

"Ma qui nessuno dice niente", si scuote la testa in casa Fiom. In effetti, al momento l'azienda non parla: il Chief executive officer di Maserati e cto di Fiat Chrysler Automobiles, Harald Wester, stamane in città ha preferito sorvolare sull'argomento. L'occasione era la firma con gli ingegneri del dipartimento "Enzo Ferrari", dell'Università di Modena e Reggio, per una nuova partnership su ricerca e innovazione della durata di sei anni: gli accordi scientifici e i relativi finanziamenti verranno dirottati sulle aree motore, trasmissione, elettronica, stile.

Alla conferenza al Dief con Wester erano presenti anche un paio di delegati della stessa Fiom, che ha potuto assistere alla firma della partnership in cambio della 'garanzia' di non promuovere manifestazioni. Cosi', nonostante la volontà dei vertici del Tridente di stringere comunque un nuovo accordo locale, la preoccupazione cresce: "Bene l'ingegneria, i collaudi, la progettazione... Ma che fine faranno i meccanici?", incalza per le tute blu della Cgil locale Massimo Valentini.

"Alla Maserati a Modena si contano in tutto 1.020 dipendenti, in fabbrica lavorano oltre 250 operai: e' ora di fare chiarezza sul futuro della produzione modenese", insiste, interpellato a margine della sigla in Unimore, Valentini. I sindacati auspicano che l'azienda sveli insomma il piano industriale che si intende realizzare per i prossimi anni, a partire da una ricognizione su quali modelli verranno messi in produzione sostituendo quelli in uscita. Il tutto dovrà essere illustrato in un tavolo unitario con tutti i sindacati e tutte le parti coinvolte convocato dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, domanda la Fiom. Ci si aspetta una chiamata in Comune almeno prima dell'estate, ma a quanto pare Muzzarelli potrebbe farsi vivo ben prima: il sindaco stamane non si e' visto con Wester, ma alla vicenda Maserati tiene molto non da oggi. (DIRE)

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