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Report sugli appalti pubblici, a Modena crescono i cantieri. Uno su quattro è affidato al "massimo ribasso"

L'Osservatorio Regionale sugli appaltoi fornisce un rapporto annuale relativo al 2017 che fornisce alcune indicazioni interessanti. Il commento della Cgil

Un Rapporto annuale sicuramente interessante quello dell'Osservatorio Regionale sugli appalti pubblici di lavori/cantieri, servizi e forniture in Emilia Romagna, riferito all'attività svolta nell'intero 2017. Il documento di oltre 400 pagine valuta infatti le tendenze dei contratti pubblici nei nostri territori, i punti di forza e, sopratutto, le criticità procedurali in un mondo che smuove enormi interessi. Basti pensare che in Emilia Romagna sono stati posti a gara 1,41 miliardi in cantieri per lavori. Rispetto all'anno prima, il numero di lotti è cresciuto del 2,2% , ma con un calo del 13,3% del valore. Si tratta di nuove costruzioni, manutenzioni, ristrutturazioni e restauri.

Modena vede un dato in controtendenza sul valore assoluto degli appalti, che è aumentato sul fronte dei cantieri, ma diminuito su quello dei servizi pubblici messi a gara, che invece in regione è salito di valore del 37%, per complessivi 4,8 miliardi. Sotto la Ghirlandina calano anche i contratti pubblici per le forniture (apparecchiature, prodotti sanitari, energia e combustibili, ecc...) che invece nelle altre province emiliano-romagnole è cresciuto addirittura del 90%.

Una sintesi del quadro regionale ripropone riflessioni ed azioni incisive per migliorare la trasparenza e regolarità nell'affidamento delle commesse, come sottolinea Franco Zavatti della Cgil, in particolare in relazione all'accordo fra Sindacati-Anci/Comuni-Upi/Province. Se il patto sociale spinge per "il criterio selettivo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, anzichè il massimo ribasso", il report regionale rivela che i lavori sono ancora aggiudicati per il 72% col "prezzo più basso" per un valore del 27,8% del totale. Il 52% del valore è affidato col sistema "offerta più vantaggiosa", mentre per il restante 20% del valore totale assegnato "...le Amministrazioni non indicano il criterio utilizzato". I ribassi in gioco nei lavori in appalto hanno una media del 17,1% ma con punte strane ed eccessive del 26% per le opere edili e del 21,8% nella produzione di energia. E che pensare dei ribassi del 36% per edilizia a Piacenza? Del 35,6% per edilizia residenziale a Bologna? Del 30,9% per smaltimento rifiuti a Parma? Per l'energia del 52% a Piacenza, 31,9% a Ravenna e 30,5% a Reggio? 
I ribassi più "bassi e normali" si riscontrano per i lavori in provincia di Modena col 13,3% e Forlì col 14,7%.

C'è poi l'annoso e discusso impegno delle nostre pubbliche amministrazioni per ridurre il troppo esteso numero delle "Stazioni appaltanti", promuovendo la "costituzione di Centrali Uniche di committenza". Purtroppo però l'eccessiva moltiplicazione delle sedi che promuovono appalti è ancora una solida realtà: ben 1.133 in regione, cioè il triplo del numero dei comuni. Con la provincia di Bologna che ne elenca 235, Modena 145, Parma 141, Reggio 124, Piacenza 103...fino a Rimini con 75. 

Il Report riferisce poi che i "subappalti autorizzati e che sono stati comunicati all'Osservatorio regionale" negli ultimi 5 anni, ammontano al 29%, con un "...numero complessivo di 4.274 subappalti, facendo registrare una media di 3/tre subappalti per lavoro ultimato...". Molto meno diffuso il sistema dei subappalti nei servizi pubblici assegnati: solamente 154 su 3.596 servizi monitorati.

Continuano, anche nell'anno passato, a suscitare forti interrogativi le tabelle che certificano la "maggiore competitività delle imprese extra-regionali " che si aggiudicano...il 41,8% degli importi dei valori in appalto, con picchi del 62,7% nei lavori di viabilità e del 61,5% in edilizia speciale. Le imprese extra-regione offrono "ribassi" sui costi che mediamente superano del 6,1% le offerte delle imprese emiliane. "Perchè? Quali sono i "vantaggi" sui costi al ribasso delle ditte fuori regione? Il costo del lavoro? Subappalti con operai a contratto inappropriato? Qualità del materiale? - si domanda Franco Zavatti  - Sono fari urgenti e concreti che vanno accesi in ogni territorio". 

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