rotate-mobile
Economia

Ricostruzione, “Le imprese non ce la faranno da sole”

Per le associazioni imprenditoriali della provincia di Modena lo spirito di sacrificio non può bastare: è necessario il supporto delle Istituzioni per accesso al credito, dilazione dei contributi e realizzazione di infrastrutture

 

 

Si sono riunite ieri alla Camera di Commercio le associazioni imprenditoriali modenesi, Alleanza delle Cooperative Italiane, Apmi-Confimi, Cia, Cna, Coldiretti, Confcommercio, Confindustria, Confesercenti, Copagri, Fam e Lapam, per capire la situazione della nostra provincia a 5 mesi dal sisma e stilare le istanze da sottoporre alle istituzioni

LA SITUAZIONE ODIERNA - Il documento che emerge dall’incontro è severo nei confronti del lavoro dello Stato finora e chiede aiuti concreti nella situazione di post-emergenza che stiamo vivendo in un territorio che, sottolineano le associazioni, realizza ogni anno tra l’1 e il 2% del Pil nazionale e che vanta una struttura sociale e produttiva con un tasso di imprenditorialità tra i più elevati a livello nazionale ed europeo.

L’impatto drammatico del terremoto sulle aziende, quelle direttamente colpite ma anche quelle su cui si è riverberato con effetto a cascata, i cui danni non sono ancora verificabili, e la drammatica situazione che interessa migliaia di famiglie senza casa e spesso senza reddito ha portato le associazioni a dichiarare con forza che “Le imprese da sole non riusciranno a far fronte alle difficoltà in atto, poiché la pur forte struttura sociale e produttiva, non è rimasta immune dai rischi della crisi economica globale che si ripercuote nel nostro Paese”.

LE MISURE - E insomma, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione non bastano più per andare avanti: le associazioni imprenditoriali hanno dunque stilato un documento congiunto con le misure necessarie per far sopravvivere non solo le imprese ma anche tutto il tessuto economico sociale del cratere.

BUROCRAZIA - In primo luogo si chiede di alleggerire la burocrazia: “Le imprese hanno bisogno di tempi brevi e certi, hanno bisogno di concentrare tutte le loro risorse sul  ripristino ed il rilancio delle proprie attività e non possono nel modo più assoluto permettersi ulteriori costi dovuti ad inutili adempimenti burocratici”.

PROROGA TASSE - In seconda istanza, la fondamentale proroga o sospensione delle tasse almeno fino a giugno 2013: la dilazione dei pagamenti dovrebbe avvenire in 5 anni per imprese che non hanno subito danni diretti, di 10 per quelle gravemente lesionate. D’altronde, fanno sapere dalla Camera di Commercio, non è possibile che vengano riscosse le imposte prima che siano stati erogati i contributi alla ricostruzione. Tali agevolazioni fiscali garantirebbero ossigeno alle aziende inducendole a non delocalizzare e magari spingerebbero altri soggetti a investire sul territorio, inoltre per lo Stato si tratterebbe di investire rinunciando per qualche anno ad una parte del gettito finalizzato ad averlo (anche in misura maggiore) nel futuro.

RICOSTRUZIONE - Per ripartire sarebbe poi necessario che le banche garantissero l’accesso al credito, nonostante l’attuale mancanza di liquidità, coadiuvate in questo caso dalle istituzioni; inoltre per garantire la ricostruzione bisognerebbe agevolare la già prevista realizzazione di importanti infrastrutture come l’autostrada Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo, la terza corsia sulla Brennero. Tali migliorie garantirebbero una più rapida ripresa che deve necessariamente passare anche per l’affidamento dei lavori a ditte qualificate e affidabili che agiscano tempestivamente anche nei centri storici dei paesi, ridando vita ai tessuti urbani e recuperando il patrimonio edilizio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ricostruzione, “Le imprese non ce la faranno da sole”

ModenaToday è in caricamento