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Economia

La preoccupazione dei ristoratori: "Nel prossimo weekend già calo del 30%"

Il Presidente Fiepet Confesercenti Modena Gianfranco Zinani commenta il Decreto del 18 ottobre: "Con le ulteriori restrizioni i ristoranti hanno ricevuto molte disdette per il fine settimana"

"Siamo sì in una situazione di emergenza sanitaria ma, rispettando i protocolli di sicurezza, è possibile non rinunciare a uscite e cene fuori. Con le ultime restrizioni imposte dal DPCM del 18 ottobre il settore della ristorazione rischia di trovarsi decisamente in ginocchio": esprime una forte preoccupazione Gianfranco Zinani, Presidente FIEPET - Federazione Italiana Esercenti Pubblici e Turistici - Confesercenti Modena, in merito alla situazione attuale.

"Le recenti misure del Governo stanno inducendo i cittadini a uscire sempre meno di casa: questo porta a una diminuzione del lavoro per bar, ristoranti e soprattutto pub. La nuova normativa, che prevede un massimo di 6 persone al tavolo, ha già fatto pervenire parecchie disdette di prenotazioni che molto locali avevano per il prossimo fine settimana. Prevediamo già un calo degli incassi del 25-30%, inoltre la chiusura dei locali alle ore 24.00 penalizza fortemente i pub che hanno visto nello scorso week end un calo del giro d'affari vicino al 40%.
In queste condizioni molte imprese rischiano la chiusura definitiva con una perdita di posti di lavoro consistente. Occorrono immediatamente misure di sostegno a livello locale, con una particolare attenzione sui tributi comunali e, in particolare, sulla TARI e - a livello regionale e statale - con ulteriori contributi a fondo perduto. Solo in questo modo potremo evitare di perdere migliaia di imprese e, conseguentemente, di posti di lavoro
", conclude Zinani.

Occorre, oggi più che mai, l'impegno di tutti, soprattutto delle istituzioni, per scongiurare il peggio, perché nei prossimi mesi sono in gioco miliardi di consumi e la tenuta di migliaia di attività e posti di lavoro. Il Governo, le Regioni e i Comuni devono assicurare da subito aiuti certi, rapidi e adeguati alle imprese in difficoltà. La sicurezza pubblica è la priorità assoluta, ma nuove restrizioni rischiano di mettere definitivamente in crisi il sistema della ristorazione.

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