Consumi in crisi, ritirate 90mila forme di Parmigiano-Reggiano
Una soluzione drastica quella adottata dai produttori del Consorzio, che ritirerà dal mercato circa il 3% della produzione dello scorso anno. Si lavora ad un nuovo piano di promozione per il consumo interno
A mali estremi, estremi rimedi. Sembra questa la filosofia che caratterizza un provvedimento drastico assunto in questi giorni dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per far fronte alla crisi dei consumi che attanaglia il nostro mercato. Il prezzo al kg del pregiato formaggio nostrano è infatti sceso in modo consistente, convincendo i produttori della necessità di calare artificiosamente la mole dell'offerta. Ecco perchè sono in fase di ritiro dal mercato al dettaglio ben 90mila forme prodotte nel 2013.
Una scelta che in termini percentuali consiste nel far sparire quasi il 3% della produzione annua, allo scopo di tutelare le casse degli allevatori e dei caseifici produttori. Sarà perciò più “raro” trovare il Parmigiano Reggiano sugli scaffali dei supermercati e dei negozi e i prezzi di conseguenza saliranno. Leggi di mercato.
La produzione è rimasta sostanzialmente stabile in questi anni - da ottobre 2013 a maggio 2014 si registra, anzi, un calo pari a 3.000 forme – e l'export ha dato segnali positivi, salendo del 4,8% nel primo trimestre del 2014, ma la situazione congiunturale che interessa le vendite sul mercato interno è stata a dir poco pesante. I consumi italiani son crollati drasticamente, convincendo i produttori a questo primo provvedimento.
“A questo immediato intervento – ha spiegato il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai - seguirà il rilancio di azioni più strutturali, che vanno ad affiancare quei piani di regolazione dell'offerta che hanno già mostrato la loro incidenza sull'andamento della produzione”. Nelle intenzioni del Consiglio del Consorzio del Parmigiano Reggiano vi è il rafforzamento di strategie promozionali per le vendite sul mercato interno sia attraverso la grande distribuzione che con le vendite dirette all'interno dei caseifici, proseguendo anche nella lotta alla contraffazione del prodotto.