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Economia

Bosch Rexroth, domani primo sciopero per la stabilità dei contratti

Astensione dal lavoro per i dipendenti dell'azienda metalmeccanica, nonostante i grandi passi in avanti nelle trattative aziendali. Resta il problema delal stabilizzazione dello staff leasing e dei lavoratori somministrati

Al termine dell’incontro di ieri pomeriggio con la direzione aziendale di Bosch Rexroth Oil Control sul piano industriale, il Coordinamento Rsu e i sindacati Fim-Fiom-Uilm hanno deciso di proclamare una prima azione di sciopero per domani giovedì 9 marzo, a fronte dell’indisponibilità aziendale sulle stabilizzazioni dei lavoratori in somministrazione e in staff leasing. 

Giovedì 9 marzo sarà dunque effettuata un’ora e mezzo di sciopero a fine turno con modalità indicate dalle Rsu, nei tre stabilimenti di Nonantola, Pavullo e Vezzano sul Crostolo. Quella di domani fa parte del pacchetto di 10 ore di sciopero già proclamato a febbraio e poi sospeso per la successiva disponibilità dell’azienda a trattare e a ritirare i 130 esuberi inizialmente dichiarati nel piano industriale. 

Grazie alla modifica del piano industriale era stato possibile proseguire la trattativa con incontri che si sono tenuti il 24 febbraio e il 7 marzo. Oltre alla conferma numerica dell’organico di fine 2016 con il ritiro dei 130 esuberi, si sono affrontati i temi del fatturato da esternalizzare e la stabilizzazione  dei lavoratori in somministrazione con il superamento dello staff leasing, temi questi ultimi che per Rsu e Sindacati sono stati definiti fondamentali per il proseguo della trattativa e la sospensione dello sciopero dichiarato a febbraio.

Sulle esternalizzazioni, pur fornendo l’azienda informazioni ritenute insufficienti dai sindacati, c’è stata però la disponibilità aziendale ad ulteriori approfondimenti sui codici dei prodotti sui volumi delle singole divisioni che non verrebbero fatte internamente, oltre che sulle persone coinvolte nella riorganizzazione con relativa ricollocazione all'interno della divisione di appartenenza.

La frattura si è però registrata sul percorso di stabilizzazione e sul superamento dello staff leasing, poiché l'azienda si è resa disponibile, di fronte alla strutturalità del 18° turno che deve essere parte integrante del nuovo contratto aziendale, ad assumere per il solo anno 2017 una parte dei circa 35 fra lavoratori somministrati che raggiungono i 36 mesi, e lavoratori in staff leasing. L’azienda  si è però detta assolutamente indisponibile a garantire analogo percorso per tutta la vigenza contrattuale, di conseguenza dal 2018 riutilizzerebbe il contratto di staff leasing per i somministrati che raggiungono i 36 mesi pur in presenza del 18° turno. La risposta ufficiale dell’azienda verrà data su questo punto il 13 marzo.

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