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Economia Marano sul Panaro / Via Pietro Miani, 254

Gruppo CMS di Marano, domani si sciopera contro la gestione degli esuberi

La Fiom presidia i cancelli della storica azienda metalmeccanica, dove la crisi aziendale ha prodotto 110 esuberi. Il sindacato protesta per il rispetto degli accordi sulla mobilità

Mercoledì 3 agosto sono state proclamate quattro ore di sciopero, con un presidio dalle ore 9.00 alle 11.00, nelle aziende del gruppo C.M.S. di via Miani 254, storica ed importante azienda di Marano sul Panaro, che opera nel settore delle costruzioni meccaniche e lavorazioni conto terzi realizzando prodotti di alta qualità per diversi ed importanti marchi, tra cui la Tetra Pak.

Il gruppo C.M.S. sta vivendo, da oltre un anno, un momento di particolare difficoltà che ha visto ridotti fortemente i volumi produttivi. Questa situazione ha determinato il ricorso alla procedura di Mobilità Incentivata e Volontaria per un numero complessivo di 110 esuberi nel gruppo (77 in C.M.S., 16 in POPPI e 17 in Filling Systems di Modena).

Lo sciopero proclamato dalla Fiom di Vignola e Modena è stato discusso e sostenuto dalla maggioranza dei lavoratori nel corso dell'assemblea tenutasi lunedì 1 agosto. E' emersa evidente la necessità di arrivare allo sciopero perché la direzione aziendale, di fatto, non applica le intese precedentemente raggiunte sul criterio della “volontarietà” rifiutando ad alcuni lavoratori la possibilità di utilizzare lo strumento della Mobilità per una possibile ricollocazione lavorativa. In questo contesto l'azienda pretende di decidere autonomamente chi licenziare, mettendo quindi in discussione l'accordo, faticosamente raggiunte il giorno 1/7/2016, sulla gestione degli esuberi.

“Tale atteggiamento - denunciano Bassoli e Natali, funzionari sindacali della Fiom Cgil - su un tema per il quale il sindacato aveva proposto all'azienda una soluzione alternativa, ma dalla stessa rifiutata, oltre che non rispettare quanto sottoscritto, mette in forte discussione la natura stessa delle relazioni sindacali, ponendo un pesante macigno sull'affidabilità per il confronto futuro, in una situazione delicata e complessa come quella che il gruppo C.M.S. sta vivendo in questo momento”.

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