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Economia San Felice sul Panaro

Licenziamenti e stipendi non pagati, sciopero al Molino Ariani

Situazione molto tesa e preoccupante nell'azienda di San Felice, dove Cgil e Cisl hanno dichiarato lo sciopero contro il ritardo nei pagamenti e i probabili esuberi che potrebbero 

I sindacati Flai/Cgil e Fai/Cisl insieme ai lavoratori del Molino Ariani Spa di San Felcie sul Panaro hanno dichiarato sciopero per la giornata odierna e per quella di domani, per rivendicare il pagamento della mensilità di novembre 2015, per avere garanzie sul pagamento della tredicesima e per il rispetto degli accordi sottoscritti il 16 ottobre sulla cassa integrazione. 

I 13 lavoratori sono in cassa integrazione per crisi da luglio, lavorando a rotazione per alcune settimane al mese. Ad oggi non hanno risposte sulla mensilità di novembre che doveva essere pagata il 5 dicembre, insieme all’anticipo della cassa integrazione come previsto dall’ultimo accordo. 

I lavoratori sono anche molto preoccupati per i probabili esuberi annunciati tramite fax ai sindacati dall’azienda entro la fine dell’anno. “La comunicazione via fax degli esuberi è una modalità inaccettabile di relazioni sindacali, sia nel metodo che nel merito, poiché con questa azienda ci si è sempre confrontati direttamente sui problemi cercando soluzioni condivise – affermano Erika Morselli Flai/Cgil e Mario Zoin Fai/Cisl - Lo consideriamo un atto di arroganza, al pari dell’incontro proposto solo per il 28 dicembre”. 

Lavoratori e sindacati sono consapevoli del difficile momento che sta attraversando l’azienda, non da ultimo per la ricostruzione del sito di San Felice, ma considerano “scorretto il ritardo nel pagamento dello stipendio di novembre e strumentale l’annuncio dei licenziamenti se non arriveranno in fretta, già a gennaio, i contributi regionali”. Tanto più che, come la stessa azienda ammette, le banche stanno continuando a sostenerla. 
“Inoltre, l’azienda ha le sue responsabilità nell’aver tardato a presentare domanda di contributi per la ricostruzione, e comunque le amministrazioni, locale e regionale, hanno sin qui operato nella massima trasparenza e disponibilità” spiegano i sindacalisti. 

In mancanza del pagamento immediato almeno della retribuzione di novembre, i lavoratori sono comunque pronti a prolungare lo sciopero e a presidiare ogni giorno l’ingresso dell’azienda. 

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