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Economia

"Il piatto piange", sciopero dei lavoratori della ristorazione collettiva

Lo sciopero del 5 febbraio a Modena interessa circa 2.000 addetti impiegati in aziende della ristorazione collettiva, fra cui grandi cooperative come Cir e Camst, e imprese industriali come Elior, Felsinea e Ritmo. Il contratto risulta scaduto da ormai 33 mesi

A 33 mesi dalla scadenza del Contratto Nazionale del Turismo – parte speciale Ristorazione Collettiva –  lavoratori e lavoratrici del settore ancora in attesa del rinnovo contrattuale, saranno nuovamente in sciopero il 5 febbraio 2016 per l’intera giornata lavorativa.

Occupati principalmente negli appalti della refezione di asili nido, scuole, ospedali, case di riposo, mense aziendali e interaziendali, sono per la maggior parte donne con contratti part time a poche ore settimanali e spesso con diversi mesi all’anno di sospensione lavorativa, ma con il loro contributo assicurano un servizio importante. Fin dall’avvio delle trattative il settore della Ristorazione Collettiva ha scontato grandi difficoltà per la divisione delle Associazioni datoriali, malgrado ciò i Sindacati di Categoria hanno tenuto il confronto  con tutte le Associazioni che rappresentano le imprese del settore, anche se non firmatarie del Contratto Nazionale del Turismo, con l'obiettivo di garantire la massima copertura contrattuale agli addetti.

"Le trattative sono interrotte dal 2 dicembre scorso con ANGEM e ACI Servizi ed Utilities, da ben prima con le altre Associazioni poiché le richieste di ridurre il costo del lavoro, di peggiorare le norme sulla clausola sociale nei cambi di appalto, garanzie necessarie per un settore fortemente soggetto ad appalti, un abbassamento delle tutele collettive ed individuali, e proposte di aumenti retributivi irrisori, sono condizioni inaccettabili per proseguire il negoziato, interventi di questo tipo porterebbero ad un ingiustificato arretramento della condizione delle lavoratrici e dei lavoratori, già fortemente colpiti dalle difficoltà degli ultimi anni", spiegano i sindacati.

Per tali ragioni, a fronte dell’impossibilità di proseguire nelle trattative e per sostenere la vertenza aperta da 33 mesi, FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL proclamano per il 5 febbraio uno sciopero nazionale del settore. In Emilia Romagna, dove gli occupati sono circa 8.000, e le principali aziende presenti sono CIR, CAMST, ELIOR e DUSSMAN,  si terrà un presidio regionale nella mattinata di Venerdì, dalle 9,30 alle 12,30, a Bologna davanti alla sede di Legacoop Regionale in Viale Aldo Moro 16, che è anche sede nazionale di  ACI Servizi ed Utilities, il coordinamento nazionale delle centrali cooperative.

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