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Negozi aperti nei giorni festivi, i sindacati tornano alla carica di Muzzarelli

In vista della festa di Ognissanti Cgli, Cisl e Uil ribadiscono: "Il lavoro festivo non è un obbligo. La festa non si vende". Proposta al sindaco per riunire un tavolo sull'autoregolamentazione degli orari 

Tra qualche giorno sarà il 1° Novembre, una di quelle festività che fino all’anno scorso rientravano nel protocollo sottoscritto dal Comune di Modena per garantire il rispetto di alcune festività civili e religiose garantendo la chiusura delle attività commerciali.  Nel 2017 non sarà così, e anche per questa ragione i sindacati Filcams/Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs/Uil continueranno l’azione di contrasto alle liberalizzazioni nel commercio. 

I sindacati ribadiscono innanzitutto il principio della volontarietà della prestazione lavorativa per la prossima festività del 1° Novembre, e anche di quelle del 8, 25, 26 dicembre, principio stabilito dalla contrattazione nazionale e rafforzato da recenti sentenze della Cassazione. 
“Non possiamo però limitarci a questo – affermano Paolo Montalti Filcams/Cgil, Alessandro Martignetti Fisascat/Cisl e Lorenzo Tollari Uiltucs/Uil - la discussione sulla deregolamentazione delle aperture domenicali e festive delle attività commerciali è importante, ma non sufficiente ad affrontare il tema nel suo complesso”. 

Ad ormai 6 anni dalla totale deregolamentazione introdotta dal “Decreto Salva Italia” del Governo Monti, si rende necessaria una valutazione sugli effetti prodotti da tale intervento. “Se gli obiettivi erano quelli di incrementare i consumi, l’occupazione nel settore e favorire la libera concorrenza – proseguono i sindacalisti - oggi possiamo affermare con certezza che nessuno è stato raggiunto. Ma non solo. Indiscutibili sono le conseguenze negative delle liberalizzazioni sull’intero settore della distribuzione commerciale. E’ pertanto inevitabile giudicare il provvedimento non solo inutile, ma anche dannoso, sia per i lavoratori dipendenti del settore, che per i piccoli esercizi commerciali sempre più in difficoltà per la contrazione dei consumi e per l'impossibilità di reggere la concorrenza, in particolar modo sul versante del “sempre aperto”, con la grande distribuzione”. 

Problema ancora maggiore per quelle attività poste all’interno dei centri commerciali, dove a causa di vincoli contrattuali imposti dalle direzioni dei centri, non è possibile nemmeno decidere liberamente se chiudere o restare aperti. 

“Noi rilanciamo la proposta al Sindaco di Modena Muzzarelli di farsi promotore di un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti sociali – Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Categoria e dei Consumatori – per affrontare il tema delle liberalizzazioni e della situazione della distribuzione commerciale del territorio, con l’obiettivo di trovare un accordo di autoregolamentazione come quello che ha prodotto risultati positivi nel nostro territorio negli ultimi anni” dicono dal sindacato, in attesa di un auspicabile, quanto necessario, intervento legislativo. Auspichiamo quindi che il sindaco Muzzarelli convochi al più presto il tavolo di confronto per trovare un accordo condiviso che salvaguardi dalle aperture quantomeno le festività civili e religiose che fanno parte del patrimonio culturale e identitario collettivo, e che un eventuale accordo di questo tipo possa poi essere anche un riferimento per gli altri comuni della provincia di Modena”.

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