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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Lavoro nero, l'Emilia sale sul podio delle regioni con l'illegalità più diffusa

Il report del Ministero fornisce ancora una volta dati allarmanti sul lavoro clandestino nei nostri territori. La Cgil tiene ancora alta l'attenzione: "Basta tacere"

"Dati più che allarmanti e silenzi preoccupanti". È l'essenza per l'Emilia-Romagna del rapporto ministeriale 2017 sulle attività di ispezione e controllo nei luoghi di lavoro. Il report, segnala la Cgil, dice che l'Emilia-Romagna guadagna il podio nero col terzo posto, dopo Lombardia e Calabria, per "il maggior numero di lavoratori irregolari": sono ben 7.965. La regione, in particolare, risulta al quarto posto per una tipologia "moderna" di violazioni, riscontrate soprattutto nelle regioni del centro-nord: lo sfruttamento dei lavoratori "utilizzando contratti di lavoro impropri, atipici o flessibili" anzichè regolari. Dunque contratti fasulli, rilevati in 527 ditte da Piacenza a Rimini e viceversa. 

Ma ancora, dettaglia il coordinatore Legalità della Cgil regionale Franco Zavatti, l'Emilia-Romagna si piazza al quarto posto nazionale per "subappalti e somministrazione abusiva o fraudolenta di manodopera, con ricorso a fittizie esternalizzazioni e distacchi transnazionali fittizi...". 

Spiccano 1.065 lavoratori negli elenchi degli ispettori, tra "Castelfrigo e larghi dintorni", segnala il sindacato. L'Emilia-Romagna, inoltre, ottiene un altro quinto posto registrando 3.279 lavoratori "in totale nero, nei nostri settori tipici di edilizia, trasporto, commercio e manifatturiero". Certo si sa come uscirne, a quanto pare: "Siamo la seconda regione, dopo la Calabria, per conciliazione giudiziaria monocratica", nel cui ambito spuntano 1.028 casi.

Ma ecco le province emiliano-romagnole coi livelli di "irregolarità accertate": la lista recita Reggio col 74,43%, Forli'-Cesena col 68,15%, Rimini col 64,09%, Bologna, Parma e Piacenza col 60%. Ferrara e Ravenna col 54%, ultima Modena col 53,2%. 

Guardando dentro le medie provinciali, i picchi di lavoro fuori da regole e norme di sicurezza emergono in settori ben radicati e conosciuti: Bologna segna 72,6% in alloggi e ristorazione e 69% nell'autotrasporto, Forli' 78,2% nella ristorazione e 73,9% nel manifatturiero, Modena 72% nell'autotrasporto e 71,4% nei servizi di "infocomunicazione", Rimini 69,6% nel commercio e ristorazione, Ferrara e Ravenna 71,8% nella sanità e nei servizi sociali privati, Parma 77,5% nell'attività immobiliare, Piacenza 81,8% nei servizi di supporto alle imprese, Reggio 79,3% nel manifatturiero e 74,6% nel settore dei servizi. In tutto questo, ispezioni e controlli hanno portato, oltre al crescente peso degli 848 casi di "rilievo penale" in Emilia-Romagna, al record di "oltre 75 milioni di sanzioni incassate, con in testa Bologna, Modena e Reggio Emilia".

(DIRE)

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