Stranieri e lavoro, i numeri nell'indagine dei sindacati modenesi
"Lavoro, inclusione partecipazione per una convivenza democratica e solidale" è il titolo dell'iniziativa organizzata da Cgil, Cisl e Uil focalizzata sugli stranieri. Tra le donne immigrate tre su quattro svolgono il lavoro di badante
In Emilia-Romagna gli stranieri sono l'11,9% della popolazione. In provincia di Modena, terza sul podio per numero di immigrati dopo Piacenza e Parma, sono 91.000, pari al 12,9%, di cui 28.000 nel Comune capoluogo, pari al 15%.
Il tasso di occupazione in Emilia-Romagna risulta per i cittadini stranieri pari al 59%, una quota "decisamente inferiore" a quella riferita agli italiani (68%). Gli stranieri sono occupati maggiormente nelle costruzioni (14,5% contro 6,9% a livello nazionale) e nell'industria (30,8% contro 27,6%). E per quanto riguarda il terziario in particolare si evidenziano differenze di genere, con quasi tre quarti delle donne straniere (74,4%) occupate come assistenti familiari o in lavori di cura.
Sono i numeri che emergono dal seminario promosso oggi all'ostello San Filippo Neri di Modena da Cgil, Cisl e Uil nell'ambito del Festival della migrazione, intitolato "Immigrazione: una storia diversa. Lavoro, inclusione partecipazione per una convivenza democratica e solidale".
Intanto, dai dati diffusi emerge tra l'altro "una marcata prevalenza" di avviamenti a tempo determinato anche tra i lavoratori stranieri, soprattutto per le donne. Il differenziale retributivo rispetto agli italiani è del 24% in meno per gli stranieri, e del 26,7% se si guarda solo alla componente femminile.
E’ poi stato presentato anche un focus su lavoratori stranieri e rappresentanza sindacale. I lavoratori stranieri sono 2,4 milioni in Italia e 1 milione è iscritto al sindacato. Sulla base di un sondaggio nazionale, i lavoratori immigrati si avvicinano al sindacato soprattutto per la tutela nel luogo di lavoro e per servizi di assistenza individuale. Chiedono di essere "maggiormente rappresentati nell’organizzazione sindacale, di favorire la contrattazione sociale e ai sindacati chiedono di impegnarsi per una normativa meno punitiva nei loro confronti e che li tuteli maggiormente (abrogazione della Bossi-Fini, voto amministrativo, legge sulla cittadinanza)".
(fonte DIRE)