Negli ultimi 20 anni i costi che gli italiani hanno dovuto sopportare per l'acquisto di carburanti è cresciuta del 96,3%, questo rispetto ad un andamento dei prezzi al consumo in crescita del 72%. Negli ultimi due anni le cose sono notevolmente peggiorate: considerando, infatti, anche il superbollo, l'IPT e l'IVA, la maggiore spesa fiscale per gli automobilisti nel 2011 è stata di 1,2 miliardi e sarà di 2,4 miliardi nel 2012. La sola benzina è aumentata di oltre il 20% negli ultimi 12 mesi.

“Il quadro è in continuo mutamento, purtroppo in negativo per gli automobilisti, come si rileva dai dati forniti dal Censis. Anche la nuova disciplina degli ammortizzatori sociali e la riforma del mercato del lavoro si finanziano a spese degli automobilisti- commenta Angelo Orlandi presidente di ACI Modena - La deduzione del 10,5%, riconosciuta sulla tassa al servizio sanitario nazionale, che si applica sulle assicurazioni rc-auto scatterà solo per importi oltre i 40 euro (quindi per assicurazioni superiori ai 380 euro). Questa norma garantirà un gettito per l’Erario di 172,4 milioni di euro nel 2013. A ciò si aggiunge anche il taglio delle deduzioni per l’auto aziendale: dall’attuale 40% al 27,5%.”

Quello che fa arrabbiare gli italiani è come l’approccio cambia oltre confine. In Germania, dove il mercato dell’auto non accusa la contrazione che registriamo in Italia, gli automobilisti beneficiano dal 1900 della Pendlerpauschal, ossia una ricca detrazione fiscale per il rimborso chilometrico del percorso casa-ufficio per 5 giorni la settimana, pari a 30 centesimi di euro per chilometro. Secondo i dati del Censis, mentre nel 2010 il costo di gestione annuale di un auto ammontava a 3.191 euro la stessa cifra è salita a 3.278 nel e la stima ad oggi oscilla attorno ai 3.500 euro, salvo future ed amare sorprese.