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Economia Castelvetro di Modena

Vinitaly, il Lambrusco modenese recita ancora un ruolo da star

Anche all'edizione 2013 della fiera veronese i prodotti delle uve nostrane ricevono grande apprezzamento. Soddisfazione delle cantine modenesi aderenti a Confcooperative

Ancora un successo per i prodotti del nostro territorio. Nonostante la crisi il Lambrusco è stato uno dei grandi protagonisti della 47 esima edizione di Vinitaly, il più importante evento del settore, chiusosi ieri a Verona. 

Soddisfazione e commenti positivi delle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena, le quali lavorano il 60% dell'uva coltivata in provincia di Modena. “Il padiglione dell'Emilia-Romagna e, in particolare, lo stand dei Consorzi dei lambruschi modenesi e reggiani, ha registrato una forte affluenza di pubblico – conferma Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara e presidente del settore vitivinicolo di Confcooperative Modena - Si sta rivelando vincente la scelta di presentare in modo unitario la Lambrusco Valley, cioè il territorio di Modena e Reggio Emilia. A livello locale le dop Lambrusco di Sorbara, Salamino S. Croce e Grasparossa di Castelvetro sono molte conosciute, ma quando ci si allontana dal territorio d'origine è meglio promuovere il brand “Lambrusco” nel mondo in modo unitario”. 

“Dopo il ProWein di Duesseldorf, anche il Vinitaly ha confermato il grande interesse per il Lambrusco – dichiara Alberto Vaccari, presidente della Cantina Formigine Pedemontana – Approviamo la collaborazione tra i Consorzi di Modena e Reggio e siamo fiduciosi per il futuro”. “Il Lambrusco è sempre più richiesto all'estero, dal Brasile alla Cina – aggiunge Fabrizio Amorotti, della Cantina Settecani di Castelvetro – Il nostro compito è spiegare le differenze tra i prodotti e far capire agli operatori internazionali che le nostre zone garantiscono il massimo della qualità”. 

Le cantine cooperative modenesi hanno portato alla rassegna veronese le loro ultime novità. La Cantina Settecani, per esempio, ha presentato uno spumante rosé ottenuto dal Grasparossa, un prodotto che va incontro alla tendenza dei giovani di bere il Lambrusco anche fuori pasto. “Ogni cantina ha i suoi prodotti di punta, ma sono nomi diversi per un unico cognome: Lambrusco. Il successo di questo vino nel mondo – conclude Villiam Friggeri, direttore della Cantina S. Croce di Carpi – premia il duro lavoro dei nostri soci conferitori nelle vigne e i continui investimenti effettuati dalle nostre cooperative per aumentare la qualità del prodotto”.

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